** NON SI CONOSCE LA VERITA' TRAMITE GLI UOMINI, MA CONOSCI LA VERITA', COSI' SAPRAI CHI LA SEGUE **
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Ultimo articolo: Come riconquistare il tuo ex.freccia

Pagine: 1. 2. 3. 4 2014
02 feb




ELENCO STORIELLE DI QUESTA PAGINA.

LETTERA DI UN ( ANZIANO) PADRE AL FIGLIO. freccia

GENITORI. freccia

NON MI ABBRACCIARE ! freccia

ASCOLTARE, E' SAPER AMARE VERAMENTE. freccia

UN PENSIERO PER IL PICCOLO GABRIELE FRANCESCO. freccia

CUORE. freccia

IN OSPEDALE. freccia

LA VITA DOPO LA MORTE. freccia

DAL BARBIERE. freccia

GLI ALCOLICI. freccia



LETTERA DI UN ( ANZIANO) PADRE AL FIGLIO.padreFiglio Se un giorno mi vedrai vecchio: se mi sporco quando mangio e non riesco a vestirmi... abbi pazienza, ricorda il tempo che ho trascorso ad insegnartelo.
Se quando parlo con te ripeto sempre le stesse cose, non mi interrompere... ascoltami, quando eri piccolo dovevo raccontarti ogni sera la stessa storia finché non ti addormentavi.
Quando non voglio lavarmi non biasimarmi e non farmi vergognare... ricordati quando dovevo correrti dietro inventando delle scuse perché non volevi fare il bagno.
Quando vedi la mia ignoranza per le nuove tecnologie, dammi il tempo necessario e non guardarmi con quel sorrisetto ironico ho avuto tutta la pazienza per insegnarti l'abc.
Quando ad un certo punto non riesco a ricordare o perdo il filo del discorso... dammi il tempo necessario per ricordare e se non ci riesco non ti innervosire: la cosa più importante non è quello che dico ma il mio bisogno di essere con te ed averti li che mi ascolti.
Quando le mie gambe stanche non mi consentono di tenere il tuo passo non trattarmi come fossi un peso, vieni verso di me con le tue mani forti nello stesso modo con cui io l'ho fatto con te quando muovevi i tuoi primi passi.
Quando dico che vorrei essere morto... non arrabbiarti, un giorno comprenderai che cosa mi spinge a dirlo.
Cerca di capire che alla mia età non si vive, si sopravvive.
Un giorno scoprirai che nonostante i miei errori ho sempre voluto il meglio per te che ho tentato di spianarti la strada.
Dammi un po' del tuo tempo, dammi un po' della tua pazienza, dammi una spalla su cui poggiare la testa allo stesso modo in cui io l'ho fatto per te.
Aiutami a camminare, aiutami a finire i miei giorni con amore e pazienza in cambio io ti darò un sorriso e l'immenso amore che ho sempre avuto per te.
Ti amo figlio mio.
...
LA MORALE:
Non abbandoniamo i nostri genitori proprio nel momento del reale bisogno: loro non lo hanno mai fatto con noi.
E ricordiamoci che la vita è una ruota: prima o poi cadremo nel fosso che noi stessi abbiamo scavato!

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cappello

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GENITORI.

sedia vuotaA 7 anni dici: mamma TI AMO !!!;
a 10 anni: mamma TI VOGLIO BENE !!!;
A 15 ANNI: mamma POSSO?;
a 17 anni : mamma NON ROMPERE!;
a 20 anni: VOGLIO ANDARMENE DA QUESTA CASA!;
a 35 anni: VOGLIO TORNARE DALLA MAMMA!;
a 50 anni: NON TE NE ANDARE, MAMMA!;
a 70 anni: DAREI QUALSIASI COSA PER CINQUE MINUTI CON MIA MAMMA!
...
LA MORALE:
AMA I TUOI GENITORI, PERCHE' CAPIRAI IL LORO VALORE SOLO QUANDO LA LORO SEDIA SARA' VUOTA !

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cappotto

NON MI ABBRACCIARE !mammaUn ragazzo di 16 anni era partito all’estero per fare una vacanza studio…
Quando tornò, sua madre lo stava aspettando all’aeroporto e quando lo vide, lo abbracciò forte forte perchè gli era mancato.
Per questo il ragazzo si arrabbiò dicendo che non era più un bambino e che lo faceva vergognare di fronte agli amici.
Dicendo queste cose aveva lasciato una ferita nel cuore della madre che aveva pensato che suo figlio non ci teneva più a lei.
Dopo 6 anni il ragazzo doveva partire di nuovo all’estero, ed anche se aveva 21 anni, la madre lo accompagnò per salutarlo, ma questa volta non lo abbracciò più ma si girò e con le lacrime agli occhi gli disse : Addio figliolo, abbi cura di te!!
Quando il ragazzo tornò,sua madre stranamente non lo stava aspettando più.
Una volta arrivato a casa il ragazzo trovò una mazzo di fiori con vicino una lettera da sua madre…la curiosità lo spinse a leggere la lettera, e dopo aver finito di leggerla è caduto in ginocchio piangendo.
Dentro alla lettera c’era scritto: ” Figlio mio 6 anni fa quando eri tornato a casa avevo lacrime di felicità agli occhi e ti ho abbracciato forte, mentre tu stai leggendo queste parole io sto già in un cimitero perchè sono morta di cancro…quando­ te ne sei andato l’ultima volta non ti ho abbracciato ma mi sono girata per non farti vergognare davanti agli altri, però ho pianto moltissimo perchè sapevo che era l’ultima volta che ti vedevo..
Ti amo e ti amerò sempre..con amore MAMMA ”
...
LA MORALE:
Non dobbiamo avere mai vergogna dei nostri genitori; loro sono tra le poche cose realmente importanti nella nostra vita.
Non lasciamo che il giudizio degli altri possa condizionare il nostro modo di essere ( tanto la gente continuerà a criticare anche quando non vi è nulla di criticabile! ).

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tazza
ASCOLTARE, E' SAPER AMARE VERAMENTEsolitudine
Mauro proveniva da una buona famiglia con genitori amorevoli…due fratelli e una sorella, che avevano successo nella vita scolastica e sociale. Vivevano in un bel quartiere e Mauro aveva tutto quello che un ragazzino può desiderare. Ma alle elementari, Mauro fu subito etichettato come soggetto «speciale». Nelle medie era il «disadattato piantagrane». Alle scuole superiori cominciò a inanellare espulsioni e voti disastrosi. Una domenica, un insegnante incrociò la famiglia e disse:
«Mauro sta facendo molto bene in questo periodo. Siamo molto soddisfatti di lui».
«Forse ci state confondendo con un’altra famiglia…» disse il padre.
«Il nostro Mauro non ne azzecca mai una. Siamo molto imbarazzati e non sappiamo capire perché».
Mentre l’insegnante se ne andava, la madre osservò:
«Però, a pensarci bene, Mauro non si è cacciato nei guai nell’ultimo mese.
Inoltre è sempre andato a scuola presto e si è sempre fermato più del necessario.
Che cosa starà succedendo?».
Alla consegna della prima pagella, i genitori di Mauro si aspettavano voti bassi e note insoddisfacenti sul comportamento.
Invece sulla pagella c’erano voti più che sufficienti e una menzione speciale in condotta.
Mamma e papà erano sconcertati.
«A chi ti sei seduto vicino, per avere questi voti?» chiese papà con sarcasmo.
«Ho fatto tutto da solo» rispose umilmente Mauro.
Perplessi e non completamente convinti, i genitori di Mauro lo riportarono a scuola per parlare con il preside.
Egli assicurò loro che Mauro stava andando molto bene.
«Abbiamo una nuova insegnante di sostegno, e sembra che lei abbia una particolare influenza su Mauro» disse.
«Penso che dovreste conoscerla».
Quando il trio si avvicinò, la donna aveva il capo abbassato.
Le ci volle un istante per accorgersi che aveva visite.
Quando lo capì, si alzò in piedi e iniziò a gesticolare con le mani.
«Cos’è questo?» chiese indignato il padre di Mauro.
«Linguaggio dei segni? Questa donna è sordomuta! ».
«Ecco perché è così straordinaria» disse Mauro, mettendosi in mezzo.
«Lei fa molto di più, papà. Lei sa ascoltare! » .
.........
LA MORALE:
A volte si possono scambiare mille parole con le persone e sentirsi tuttavìa profondamente soli in quanto non c’è nessuno che ti “ascolta veramente”!

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tablet
UN PENSIERO PER IL PICCOLO GABRIELE FRANCESCO. .tomba"Mi chiamo Gabriele Francesco. Sono nato a Novara il 12 Dicembre 2013 e oggi avrei un mese, se fossi ancora vivo.
Invece sono morto lo stesso giorno in cui sono nato.
Adesso tutti starete pensando che mamma e papà non si sono comportati bene: in effetti mi hanno lasciato solo, sotto un cavalcavia, con indosso pochi stracci e senza un biberon nei paraggi.
Certo è che noi neonati siamo indifesi: ci buttano dai ponti, ci fanno esplodere sotto le bombe, ci vendono per pochi soldi. Siamo carne da telegiornale.
Prima di chiudere gli occhi, mi sono raggomitolato tra i rifiuti per cercare conforto e ho pensato: ma è davvero così brutto questo mondo che sto già per lasciare?
Poi mi sono sentito sollevare e sulla nuvola da cui vi scrivo ho visto che la bellezza c’è ancora. C’è bellezza nel camionista che mi ha trovato e nell’ispettore che mi ha messo questo nome meraviglioso: è importante avere un nome, significa che sei esistito davvero.
C’è bellezza nei poliziotti che per il mio funerale hanno fatto una colletta a cui si sono uniti tutti, dai pompieri alle guardie forestali.
E c’è, la bellezza, nella ditta di pompe funebri che ha detto «per il funerale non vogliamo un euro», così i soldi sono andati ai volontari che in ospedale aiutano i bimbi malati.
Dove sono nato io, metteranno addirittura una targa.
Allora non sono nato invano.
Mi chiamo Gabriele Francesco, e ci sono ancora."
...
LA MORALE:
Anche se in questo mondo sembra che non ci sia più nulla di buono, a volte la bontà di certe persone può ancora meravigliarci.

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CUORE. cuore Oggi, un bimbo mi ha chiesto:
“Ma il cuore sta sempre nello stesso posto, oppure, ogni tanto, si sposta? Va a destra e a sinistra?”
Io:
“No, il cuore resta sempre nello stesso posto, a sinistra..”
Ed intanto penso:
“..poi, un giorno, crescerai. Ed allora capirai che il cuore vive in mille posti diversi, senza abitare davvero nessun luogo. Ti sale in gola, quando sei emozionato. O precipita nello stomaco, quando hai paura, o sei ferito.
Ci sono volte in cui accelera i suoi battiti, e sembra volerti uscire dal petto. Altre volte, invece, fa cambio col cervello.
Crescendo,imparerai a prendere il tuo cuore per posarlo in altre mani. E, il più delle volte, ti tornerà indietro un po’ ammaccato. Ma tu non preoccupartene. Sarà bello uguale. O,forse,sarà più bello ancora. Questo però, lo capirai solo dopo molto, molto tempo.
Ci saranno giorni in cui crederai di non averlo più, un cuore. Di averlo perso. E ti affannerai a cercarlo in un ricordo, in un profumo, nello sguardo di un passante, nelle vecchie tasche di un cappotto malandato.
Poi, ci sarà un altro giorno, un giorno un po’ diverso, un po’ speciale, un po’ importante.. quel giorno, capirai che non tutti hanno un cuore.”
...
LA MORALE:
C'è un organo nel nostro corpo che fa sì che se esso è malato, si ammalano anche tutti gli altri: il nostro cuore!
Alimentiamolo sempre di amore e fede e tutto il resto del nostro corpo ne trarrà beneficio.

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lampada
IN OSPEDALE porta Due uomini, entrambi molto malati, occupavano la stessa stanza d'ospedale.
A uno dei due uomini era permesso mettersi seduto sul letto per un'ora ogni pomeriggio per aiutare il drenaggio dei fluidi dal suo corpo.
Il suo letto era vicino all'unica finestra della stanza.
L'altro uomo doveva restare sempre sdraiato. Infine i due uomini fecero conoscenza e cominciarono a parlare per ore.
Parlarono delle loro mogli e delle loro famiglie, delle loro case, del loro lavoro, e dei viaggi che avevano fatto.
Ogni pomeriggio l'uomo che stava nel letto vicino alla finestra poteva sedersi e passava il tempo raccontando al suo compagno di stanza tutte le cose che poteva vedere fuori dalla finestra.
L'uomo nell'altro letto cominciò a vivere per quelle singole ore nelle quali il suo mondo era reso più bello e più vivo da tutte le cose e dai colori del mondo esterno.
La finestra dava su un parco con un delizioso laghetto.
Le anatre e i cigni giocavano nell'acqua mentre i bambini facevano navigare le loro barche giocattolo.
Giovani innamorati camminavano abbracciati tra fiori di ogni colore e c'era una bella vista della città in lontananza.
Mentre l'uomo vicino alla finestra descriveva tutto ciò nei minimi dettagli, l'uomo dall'altra parte della stanza chiudeva gli occhi e immaginava la scena.
In un caldo pomeriggio l'uomo della finestra descrisse una parata che stava passando. Sebbene l'altro uomo non potesse sentire la banda, poteva vederla con gli occhi della sua mente così come l'uomo dalla finestra gliela descriveva.
Passarono i giorni e le settimane...
Un mattino l'infermiera del turno di giorno portò loro l'acqua per il bagno e trovò il corpo senza vita dell'uomo vicino alla finestra, morto pacificamente nel sonno.
L'infermiera diventò molto triste e chiamò gli inservienti per portare via il corpo.
Non appena gli sembrò appropriato, l'altro uomo chiese se poteva spostarsi nel letto vicino alla finestra.
L'infermiera fu felice di fare il cambio, e dopo essersi assicurata che stesse bene, lo lasciò solo.
Lentamente, dolorosamente, l'uomo si sollevò su un gomito per vedere il mondo esterno.
Si sforzò e si voltò lentamente per guardare fuori dalla finestra vicina al letto.
Essa si affacciava su un muro bianco.
L'uomo chiese all'infermiera che cosa poteva avere spinto il suo amico morto a descrivere delle cose così meravigliose al di fuori da quella finestra.
L'infermiera rispose che l'uomo era cieco e non poteva nemmeno vedere il muro.
"Forse, voleva farle coraggio" disse.
.....
LA MORALE:
Vi è una immensa felicità nel rendere felici gli altri, anche a dispetto della nostra situazione: un dolore diviso è dimezzato, ma la felicità divisa è raddoppiata.

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LA VITA DOPO LA MORTE GEMELLINel ventre di una donna incinta si trovavano due bebè. Uno di loro chiese all’altro:
- Tu credi nella vita dopo il parto?
- Certo. Qualcosa deve esserci dopo il parto. Forse siamo qui per prepararci per quello saremo più tardi.
- Sciocchezze! Non c’è una vita dopo il parto. Come sarebbe quella vita?
- Non lo so, ma sicuramente... ci sarà più luce che qua. Magari cammineremo con le nostre gambe e ci ciberemo dalla bocca.
-Ma è assurdo! Camminare è impossibile. E mangiare dalla bocca? Ridicolo! Il cordone ombelicale è la via d’alimentazione … Ti dico una cosa: la vita dopo il parto è da escludere. Il cordone ombelicale è troppo corto.
- Invece io credo che debba esserci qualcosa. E forse sarà diverso da quello cui siamo abituati ad avere qui.
- Però nessuno è tornato dall’aldilà, dopo il parto. Il parto è la fine della vita. E in fin dei conti, la vita non è altro che un’angosciante esistenza nel buio che ci porta al nulla.
- Beh, io non so esattamente come sarà dopo il parto, ma sicuramente vedremmo la mamma e lei si prenderà cura di noi. - Mamma? Tu credi nella mamma? E dove credi che sia lei ora?
- Dove? Tutta in torno a noi! E’ in lei e grazie a lei che viviamo. Senza di lei tutto questo mondo non esisterebbe.
- Eppure io non ci credo! Non ho mai visto la mamma, per cui, è logico che non esista.
- Ok, ma a volte, quando siamo in silenzio, si riesce a sentirla o percepire come accarezza il nostro mondo. Sai? ... Io penso che ci sia una vita reale che ci aspetta e che ora soltanto stiamo preparandoci per essa ...
...
LA MORALE:
Quando l'occhio non è in grado di vedere, la ragione e il cuore guardano per esso.

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culla
DAL BARBIERE.barba Un uomo andò da un barbiere per farsi tagliare i capelli e la barba.
Mentre il barbiere comincia a lavorare , incominciarono ad avere una buona conversazione. Parlarono di tante cose e soggetti vari.
• • • • Allora il barbiere disse: "Giovanotto, avresti un aspetto intelligente con la barba tagliata , vuoi rimuoverla? ".
Educatamente rispose al Barbiere:
E' sunnah ( una pratica) del mio amato profeta Muhammad ( pace e bebedizioni su di lui ) ad Allah piacerebbe che io seguissi il suo Messaggero (pace e benedizioni su di lui ) un nobile esempio.
Il Barbiere alzò la voce e disse: "Io non credo che Allah esista. "
Il giovanotto disse: " Perché dici questo"?.
Il barbiere disse:" Beh, basta uscire per strada per rendersi conto che Allah non esiste.
Dimmi, se Allah esistesse, ci sarebbero così tante persone malate?
Ci sarebbero bambini abbandonati?
Se Allah esistesse, non ci sarebbe né sofferenza né dolore, non riesco ad immaginare che un Dio amorevole permetta tutte queste cose .
Il giovanotto pensò per un momento, ma non rispose perché non voleva iniziare una discussione.
Il barbiere finì il suo lavoro ed il cliente lasciò il negozio.
Subito dopo aver lasciato il barbiere, vide un uomo per strada con i capelli sporchi e la barba incolta. Lo guardò sporco e trasandato.
Il giovanotto si voltò ed entrò di nuovo dal barbiere e disse al barbiere: "Sai una cosa? Non esistono i Barbieri! "
Il barbiere sorpreso disse: "Come puoi dire questo?" Sono qui, e io sono un barbiere. E ho appena lavorato su di te! ".
Il giovanotto rispose: No!. "I Barbieri non esistono, perché se cosi fosse, non ci sarebbero persone con lunghi capelli sporchi e barbe sfatte come quell'uomo là fuori. "
Il barbiere rispose: "Ah, ma i barbieri esistono! Ecco cosa succede quando la gente non viene da me ."
Il giovanotto disse: " Esatto! ".
Questo è il punto! Anche Allah esiste!
Questo è ciò che succede quando la gente non va da Lui e non cercano Lui per chiedere aiuto.
Questo perché c'è tanto dolore e sofferenza nel mondo ".
...
LA MORALE:
Ciò che non vedi con gli occhi, non vuol dire che non esista!

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tagliacapelli
GLI ALCOLICI.

alcoliciMamma… sono uscita con amici.
Sono andata ad una festa e mi sono ricordata quello che mi avevi detto: di non bere alcolici.
Mi hai chiesto di non bere visto che dovevo guidare, cosi ho bevuto una Sprite.
Mi sono sentita orgogliosa di me stessa, anche per aver ascoltato il modo in cui, dolcemente, mi hai suggerito di non bere se dovevo guidare, al contrario di quello che mi dicono alcuni amici.
Ho fatto una scelta sana ed il tuo consiglio è stato giusto.
Quando la festa è finita, la gente ha iniziato a guidare senza essere in condizioni di farlo. Io ho preso la mia macchina con la certezza che ero sobria.
Non potevo immaginare, mamma, ciò che mi aspettava... Qualcosa di inaspettato!
Ora sono qui sdraiata sull'asfalto e sento un poliziotto che dice: "il ragazzo che ha provocato l'incidente era ubriaco".
Mamma, la sua voce sembra cosi lontana... Il mio sangue è sparso dappertutto e sto cercando, con tutte le mie forze, di non piangere.
Posso sentire i medici che dicono: "questa ragazza non ce la farà".
Sono certa che il ragazzo alla guida dell'altra macchina non se lo immaginava neanche, mentre andava a tutta velocità. Alla fine lui ha deciso di bere ed io adesso devo morire...
Perché le persone fanno tutto questo, mamma? Sapendo che distruggeranno delle vite?
Il dolore è come se mi pugnalasse con un centinaio di coltelli contemporaneamente.
Dì a mia sorella di non spaventarsi, mamma, dì a papà di essere forte.
Qualcuno doveva dire a quel ragazzo che non si deve bere e guidare...
Forse, se i suoi glielo avessero detto, io adesso sarei viva...
La mia respirazione si fa sempre più debole e incomincio ad avere veramente paura...
Questi sono i miei ultimi momenti, e mi sento cosi disperata...
Mi piacerebbe poterti abbracciare mamma, mentre sono sdraiata, qui, morente. Mi piacerebbe dirti che ti voglio bene per questo... Ti voglio bene e.... addio"
Queste parole sono state scritte da un giornalista che era presente all'incidente.
La ragazza, mentre moriva, sussurrava queste parole ed il giornalista scriveva... scioccato.
Questo giornalista ha iniziato subito dopo una campagna contro la guida in stato di ebbrezza.
...
LA MORALE:
Gli alcolici sono dannosi non soltanto per se stessi, ma spesse volte, ( come dimostrato dalla storia ), lo sono anche per gli altri.
Non buttiamo via la nostra vita per delle banalità e stupide disattenzioni!

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