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2016
29 gen
ELENCO STORIELLE DI QUESTA PAGINA.
SCORBUTICO VECCHIO
I CONTADINI.
LA CLIENTE ANZIANA.
LA VITA.
LE DONNE SONO COME LE SCARPE.
Filiser, come succede spesso, è stato portato in un istituto per anziani.
I familiari, piano piano hanno diradato le visite e lui si è trovato solo e abbandonato, fino al giorno della sua morte.
Mak, ormai anziano, non poteva rimanere più in casa da solo e i suoi familiari non potevano accudirlo, quindi è stato portato in una casa di cura per anziani.
Piano piano si sono dimenticati di lui e il povero Mak, si è ritrovato da solo in uno dei luoghi più solitari che ci siano, in una casa di cura di un paese di campagna australiano.
Purtroppo gli staff delle cliniche si ritrovano a curare fisicamente
tante di quelle persone che alla fine non hanno tempo di curarne anche lo spirito.
Alla sua morte, gli infermieri del reparto geriatrico della casa di cura in cui viveva, hanno iniziato a pulire e sistemare i suoi
oggetti.
Tra le sue carte, una delle infermiere ha trovato una poesia scritta dall’uomo e ne è rimasta così impressionata che ha fatto delle fotocopie di questa e le ha distribuite a tutti i colleghi.
Un’infermiera di Melbourne volle che una copia della poesia comparisse nelle edizioni di Natale delle riviste di tutto il paese come
unico lascito di questo vecchio per i posteri e facendo in modo che figurasse su tutte le riviste per la salute mentale.
E’ stata anche fatta una raccolta di immagini dedicata a questa semplice ma eloquente poesia.
Il successo è stato tale che la poesia è diventata virale in tutto il mondo
E così questo vecchio, che nulla pareva potesse dare al mondo, ora è l’autore di questa poesia ‘anonima’ che vola attraverso la rete internet
e non solo.
La poesia si intitola Scorbutico vecchio
SCORBUTICO VECCHIO
Che cosa vedi infermiere? Cosa vedi?
A cosa stai pensando … quando mi guardi?
Vedi un uomo vecchio, irritabile … non molto saggio,
dalle abitudini incerte… con gli occhi lontani?
Che dribbla con il cibo … e non da alcuna risposta...e che quando provi a dirgli a voce alta: ..almeno assaggia !
Sembra nulla gli importi di quello che fai per lui..
Uno che perde sempre il calzino o la scarpa..
..che ti resiste, non permettendoti di occuparti di lui..per fargli il bagno, per alimentarlo… e la giornata diviene lunga ..
Ma cosa stai pensando?.. E cosa vedi ??
.. Apri gli occhi infermiera !!.. perchè tu non sembri davvero interessata a me..
Ora ti dirò chi sono.. mentre me ne stò ancora seduto quì a ricevere le tue attenzioni…lasciandomi imboccare per compiacerti.
Ho accettato l’offerta di nascere…e ho mangiato secondo il loro piacimento.
Io sono un piccolo bambino di dieci anni con un padre ed una madre: fratelli e sorelle che si voglion bene ..
Sono un ragazzo di sedici anni con le ali ai piedi..che sogna presto di incontrare l’amore ..
A vent’anni sono già sposo… il mio cuore batte forte ..giurando di mantener fede alle sue promesse ..
A venticinque…ho già un figlio mio..che ha bisogno di me e di un tetto sicuro, di una casa felice in cui crescere.
Sono già un uomo di trent’anni e mio figlio è cresciuto velocemente, siamo molto legati uno all’altro da un sentimento che dovrebbe durare nel tempo.
Ho poco più di quarant’anni, mio figlio ora è un adulto e se ne và, ma la mia donna mi stà accanto.. per consolarmi affinchè io non pianga.
A poco più di cinquant’anni… i bambini mi giocano attorno alle ginocchia.
Ancora una volta, abbiamo con noi dei bambini io e la mia amata..
Ma arrivano presto giorni bui… mia moglie muore..guardando al futuro rabbrividisco con terrore..
Abbiamo allevato i nostri figli e poi loro ne hanno allevati dei propri...e così penso agli anni vissuti… all’amore che ho conosciuto.
Ora sono un uomo vecchio… e la natura è crudele.
Si tratta di affrontare la vecchiaia… con lo sguardo di un pazzo.
Il corpo lentamente si sbriciola… grazia e vigore mi abbandonano.
Ora c’è una pietra… dove una volta ospitavo un cuore.
Ma all’interno di questa vecchia carcassa un giovane uomo vive ancora e così di nuovo il mio cuore martoriato si gonfia..
Mi ricordo le gioie… ricordo il dolore.
Io vorrei amare, amare e vivere ancora ..ma gli anni che restano son pochissimi.. tutto è scivolato via .. veloce.
E devo accettare il fatto che niente può durare..
Quindi aprite gli occhi gente.. apriteli e guardate..
Non un uomo vecchio.. avvicinatevi meglio e… vedete ME!
* * * * *
LA MORALE:
E' esattamente così che dovrebbe essere: quando guardiamo i nostri nonni, le nostre madri e padri anziani,
facciamolo profondamente come specificato nello struggente sfogo del povero Mak!
Guardiamo ciò che sono stati e ciò che vi hanno permesso di essere e non quello che sono diventati col tempo.
Non consideriamoli un peso inutile poichè non lo sono affatto, al contrario, sono una preziosa risorsa di insegnamenti e amore.
Nulla è eterno!!
Pensate a quanto amore hanno saputo donarvi e vedrete che non li abbandonerete nemmeno per un attimo.
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* I CONTADINI.
Un padre ricco, volendo che suo figlio sapesse che significa essere povero, gli fece passare una giornatacon una famiglia di contadini…
Il bambino passò 3 giorni e 3 notti nei campi.
Di ritorno in città, ancora in macchina, il padre gli chiese:
– Che mi dici della tua esperienza ?
– Bene,rispose il bambino.
– Hai appreso qualcosa? , insistette il padre.
1) – Che abbiamo un cane e loro ne hanno quattro.
2) – Che abbiamo una piscina con acqua trattata, che arriva in fondo al giardino.
Loro hanno un fiume, con acqua cristallina, pesci e altre belle cose.
3) - Che abbiamo la luce elettrica nel nostro giardino ma loro hanno le stelle e la luna per illuminarli.
4) – Che il nostro giardino arriva fino al muro. Il loro, fino all’orizzonte.
5) – Che noi compriamo il nostro cibo; loro lo coltivano, lo raccolgono e lo cucinano.
6) – Che noi ascoltiamo CD… Loro ascoltano una sinfonia continua di pappagalli, grilli e altri animali…tutto ciò, qualche volta accompagnato dal canto di un vicino che lavora la terra.
7) – Che noi utilizziamo il microonde. Ciò che cucinano loro, ha il sapore del fuoco lento.
8) – Che noi per proteggerci viviamo circondati da recinti con allarme… Loro vivono con le porte aperte, protetti dall’amicizia dei loro vicini.
9) – Che noi viviamo collegati al cellulare, al computer, alla televisione. Loro sono collegati alla vita, al cielo, al sole, all’acqua, ai campi, agli animali, alle loro ombre e alle loro famiglie.
Il padre rimane molto impressionato dai sentimenti del figlio.
Alla fine il figlio conclude:
– Grazie per avermi insegnato quanto siamo poveri !
LA MORALE:
Ogni giorno, diventiamo sempre più poveri dentro perché non osserviamo più la natura, che è l’opera grandiosa di Dio
Ci preoccupiamo sempre di AVERE, AVERE E AVERE SEMPRE DI PIU’, invece di preoccuparci unicamente di ESSERE…
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