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islam Il matrimonio e l'Islam.

2012
08 nov



Non c'è uomo che prenda la mano di sua moglie per coccolarla senza che Allah gli scriva una buona azione;
se poi lo abbraccia ci sono per lui due buone azioni;
se poi si unisce a lei, ciò vale per lui più di questo mondo e di quanto contiene.
Ci sono molte definizioni per descrivere la famiglia: essa è sostanzialmente un gruppo sociale umano i cui membri sono legati da vincoli di sangue, affettivi, legali e naturali.
Nella concezione islamica della vita, la famiglia riveste un'importanza capitale: al suo interno il musulmano realizza la legge di Allah (*), nella sua forma più piena e completa.
Il Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) disse:"Quando un servo di Allah si sposa, egli perfeziona metà della sua religione; e che tema Allah nei riguardi dell'altra metà."

Uno scopo nobile.

Il matrimonio ha uno scopo molto nobile: permette agli sposi di trovare la tranquillità, l'affetto e la bontà, di perpetuare la vita e di proteggersi dalle tentazioni sessuali illecite.
A proposito di quest'ultimo aspetto, esso è raccomandato a tutti quelli che hanno raggiunto l'età della maturità fisica e psicologica: non deve essere rimandato senza necessità se vi sono un compagno disponibile e i mezzi per mettere su famiglia.
Allo stesso modo anche chi è divorziato, i vedovi e le vedove sono incoraggiati a risposarsi, questo al fine di evitare atti di sessualità aldifuori della sfera matrimoniale.
La pratica occidentale di rimanere lunghi anni dei semplici fidanzati, o passare da un partner all'altro con estrema facilità sono pratiche proibite dall'Islam giacché sono in netto contrasto con le leggi divine.
La vita in comune ha quindi inizio con il matrimonio di un uomo e di una donna per formare una famiglia. In essa convivono due individui con personalità, caratteri e abitudini diverse e già formate.
Anche se una coppia pensa di conoscersi, è solo col passare del tempo che gli sposi diventano completamente consapevoli del carattere, delle abitudini, degli umori, delle simpatie e delle antipatie dell'altro.
Col passare del tempo, l'amore romantico e idealista lascia il posto a un amore più naturale, basato sulla vera conoscenza e sulla comprensione dell'altro, purché nessuno di loro agisca in modo tale da uccidere quest'amore, ma contribuisca invece a svilupparlo in modo duraturo e permanente.
Dice il Corano: "Ed e' un segno di Allah l'aver creato per voi, da voi, delle spose affinché riposiate presso di loro, ed ha posto tra voi amore e compassione.
Ecco davvero dei segni per chi riflette".
Nell' Islam, il matrimonio è un legame forte attraverso il quale i coniugi realizzano la mutua realizzazione di sé, in pace e amore, compassione e serenità, conforto e sostegno reciproco.
'' ... Loro (le donne) sono un vestito per voi e voi siete un vestito per loro ...''
(Corano 2/187)
spose

Un vestito l'uno per l'altro.

Il Corano descrive gli sposi come essendo un vestito l'uno per l'altro: vediamo di capirne insieme il concetto.
Com'è risaputo il vestito è il tessuto che l'essere umano mette su di sé per pudore e per proteggersi: esso è l'elemento più vicino alla sua pelle.
Il Corano simbolizza la relazione uomo-donna attraverso l'esempio del vestito, poiché esso deve avere lo stesso significato e ruolo del vestito sul corpo: i due sposi devono essere legati dal loro cuore e la loro anima, ciascuno di loro deve essere per l'altro un vestito che lo protegge da qualsiasi cosa possa nuocere al loro onore e alla loro intimità.
E questo rappresenta il più alto grado di amore e tenerezza.
Affinché l'armonia in una coppia possa realizzarsi pienamente, Allah (gloria a Luil'Altissimo), ha imposto dei doveri a ognuno di loro e ha accordato loro dei diritti.
Particolare importanza assume, per la buona riuscita del matrimonio, il valore del mutuo rispetto fra i coniugi, poiché Allah (gloria a Lui l'Altissimo) ha posto più volte l'accento sul fatto che tutti gli individui sono uguali, hanno stessi diritti e doveri. "...In verità non farò andare perduto nulla di quello che fate, uomini o donne che siate, che gli uni sono come gli altri..."
(Corano, 3:195)
In un Hadith, il Profeta disse:
"Tutti gli individui sono uguali, come uguali sono i denti di un pettine. Non c'è pretesa di merito di un Arabo sopra un non-Arabo, o di un bianco sopra un negro, o di un uomo sopra una donna. Solo chi teme Dio hanno preferenza al cospetto di Allah.

L'obbedienza.

Tutto ciò ché l'uomo esige dalla sua donna, cioè: obbedienza, fedeltà, lealtà, castità, buona compagnia, buon comportamento, tenerezza, rispetto, confidenza e generosità, anche la donna ha il diritto di pretenderlo da lui. ''... Le donne virtuose sono obbedienti (ai loro mariti) e proteggono ciò che deve essere protetto, in assenza del loro sposo, con la protezione di Allah ...''(Corano: 4/34)
Sayyd Qutb scrive a proposito di questo versetto:
L'obbedienza alla quale si fa allusione qui è quella che proviene dalla volontà, dal ben volere e dall'amore e non quella che è dettata dalla forza e costrizione.
E' per questo motivo che il Corano ha detto: 'obbedienti' (qânitât) e non 'sottomesse' (tâ'i'at), poiché è il termine che conviene alla tranquillità, la tenerezza, la protezione e l'amore che uniscono le due metà in una sola anima.
Sfortunatamente (e pongo l'accento su sfortunatamente), molti musulmani hanno mal assimilato questo concetto di autorità dell'uomo sulla donna: gli uomini abusano spesso di questo favore e ne sviano il significato più profondo, comportandosi da veri tiranni autoritari, da capi-padrone.
Coloro che agiscono da tiranni nella propria casa, e che impongono il proprio ruolo in modo violento, generalmente soffrono di complessi d'inferiorità e temono di apparire mentalmente e moralmente inferiori alle proprie spose.

Capo famiglia

Gli uomini sono preposti alle donne, a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono [per esse] i loro beni.
(Corano 4/34)
La preferenza vuol significare qui il potere sulla famiglia, cioè che l'uomo è il capo famiglia, funzione attribuitagli che non vuol dire essere tiranno o dispotico ma, al contrario, è basata sul concetto di uguaglianza.
Così come in un gruppo di essere umani o in un gruppo di animali vi deve essere necessariamente un capo e una gerarchia di responsabilità, allo stesso modo nella famiglia, che rappresenta un gruppo di persone che vivono assieme, ci deve necessariamente essere preposto uno che dirige il tutto.
Nel caso contrario, se cioè ogni singolo individuo del gruppo volesse imporre le proprie idee sull'altro, ci sarebbero inevitabilmente contrasti e confusione e il gruppo finirebbe per dividersi.
Un leader dunque affinché i membri agiscano in cooperazione per il bene comune.
Un leader che non impone la propria autorità incondizionata(io dico, voi fate!), ma che sappia elegantemente governare il suo gruppo attraverso il consiglio reciproco.
Nel matrimonio islamico, il capo della famiglia è il marito, in virtù del suo ruolo di responsabile del mantenimento della famiglia e non in virtù del suo predominio sulla donna come molti personaggi 'poco istruiti in merito', intendono far comprendere!
La donna invece è colei che si occupa del suo gruppo famigliare nel senso stretto: è la regina del focolare, sposa ideale e madre affettuosa.
I coniugi intraprendono insieme un lungo cammino fatto di alti e di bassi durante i quali ognuno deve cercare di dare il meglio di sé, rappresentare un compagno di vita dolce e comprensivo, un confidente fidato, un complice, essere il bastone su cui appoggiarsi nei momenti di difficoltà.
Se uno di loro si comporta male, l'altro, con spirito di amore e di tolleranza, dovrà farglielo notare e consigliarlo, per cercare di evitare di ripetere quell'errore.
Essi devono sforzarsi di essere un bene prezioso per l'altro, e non una cosa senza valore.
Devono incoraggiarsi nel compiere le buone azioni, e nel condannare il male. Ogni Musulmano è sollecitato a essere comprensivo e indulgente, così come egli spera che Allah l'Altissimo lo sia nei suoi riguardi, il Giorno del Giudizio.
All'interno della coppia, i coniugi condividono diritti e doveri, compiti e responsabilità.
Ferma restando la completa equità e parità tra marito e moglie, sancita da molti versetti coranici e detti del Profeta, nel sistema di vita islamico ciascuno ha la sua sfera d'azione, in funzione di quella distribuzione dei ruoli che è essenziale per il funzionamento e il benessere di qualsiasi organizzazione sociale.

Le responsabilità.

La responsabilità di sostenere economicamente la famiglia e di provvedere ai suoi bisogni e alle sue esigenze è a carico del padre, mentre a carico della donna è la responsabilità di allevare e educare i figli e di far funzionare il menage familiare nel miglior modo possibile.
Ovviamente ciò non vuol dire che un padre non debba intervenire nell'educazione dei figli: al contrario, egli deve sostenere la sua compagna in questo difficile compito e stabilire una relazione di amore e tenerezza con i figli.
Allo stesso modo, se una donna desidera contribuire economicamente al sostentamento della famiglia, ovviamente può farlo.
Questo suo ruolo non le impedisce, di intraprendere un lavoro fuori di casa, di continuare la propria educazione, e di prestare un servizio volontario nella comunità.
Deve far sì che le proprie responsabilità, verso la casa e la famiglia, siano sempre assolte, nel timore che la famiglia stessa, la struttura base della società islamica, sia trascurata e vengano, con la sua assenza, a mancare la sicurezza e l'esempio necessari al marito e ai figli.
Bisogna specificare, però, che l'idea di una "realizzazione femminile" che si conquista lavorando fuori di casa anche a costo di trascurare i propri figli, il loro benessere morale e la loro educazione è aliena all'Islam e rappresenta una perversione, che l'Islam condanna fermamente.
Per una donna musulmana la casa è in primo piano, e il benessere del marito e dei figli sono la sua prima preoccupazione, subito dopo i suoi doveri verso Allah l'Altissimo. Gli uomini migliori della Mia comunità sono i migliori con le loro donne, le migliori donne della Mia comunità sono le migliori con i loro mariti e quella che si sforza di accettare suo marito in ogni cosa salvo che si tratti di disobbedienza ad Allah.(*)Il migliore degli uomini è quello che è tenero verso sua moglie come lo è una madre verso suo figlio. Affinché l'armonia in una coppia possa realizzarsi pienamente, Allah (gloria a Lui l'Altissimo), ha imposto dei doveri a ognuno di loro e ha accordato loro dei diritti.
"...In verità non farò andare perduto nulla di quello che fate, uomini o donne che siate, che gli uni sono come gli altri..."
(Corano, 3:195)

Unione islamica.

Sino a qui abbiamo descritto il matrimonio esclusivamente da un punto di vista dei sentimenti e del rispetto reciproco; sotto l'aspetto islamico invece, entrambi gli sposi devono aiutarsi per arrivare salvi nell'Aldilà, entrambi devono ricercare il benessere dell'altro non solo per questa vita, ma anche per l'altra.
Protezione, calore, intimità, e soprattutto religiosità, sono gli elementi che si trovano nel matrimonio vissuto secondo le regole insegnate da Allah l'Altissinmo.
I Musulmani devono aver bene presente che ci sono tre partner in un matrimonio islamico: il marito, la moglie, e Allah l'Onnipotente, che ne è il testimone.
Per definire il ruolo degli sposi nell'Islam, e tutto ciò che fa di un marito e di una moglie degli sposi islamici ideali, è necessario che i diritti e i doveri dell'uomo e della donna siano da entrambi ben conosciuti, così come tutto ciò che serve per costruire una famiglia islamica ideale.

Sottomissione.

Sia il marito, che la moglie, come servi di Allah (gloria a Lui l'Altissimo), devono vicendevolmente aiutarsi a vivere da buoni musulmani, ovverosia nella sottomissione volontaria ad Allah, e in obbedienza a ciò che Egli ha rivelato tramite il Suo Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui).
La sottomissione della moglie al marito, come spiegato più sopra, è il riconoscimento della sua posizione di capo famiglia, non in un rapporto servile, ma nello spirito di un dignitoso mantenimento dell'armonia tra gli sposi, in obbedienza a quanto stabilito da Allah l'Altissimo.
Il marito è chiamato a essere una guida responsabile della famiglia, e la moglie, una responsabile collaboratrice.
Se uno di loro si comporta male, l'altro, con spirito di amore e di tolleranza, dovrà farglielo notare e consigliarlo, per cercare di evitare di ripetere quell'errore.
Tutte le regole che governano la vita in comune degli sposi, i loro obblighi e i loro diritti, e di conseguenza il loro comportamento nell'ambito individuale, familiare e sociale, fanno riferimento al Corano e alla Sunna, ossia la raccolta dei detti e degli esempi pratici di vita del Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui): queste sono le due fonti primarie da cui è stata ricavata la Shari'ah, la legislazione islamica.
Queste regole coinvolgono ambedue gli sposi, e la loro osservanza non può ovviamente essere vincolante solo per un coniuge e non per l'altro, perché entrambi sono uguali davanti ad Allah l'Altissimo.

La chiave del successo.

La chiave del successo di un matrimonio dipende dalle doti morali degli sposi.
Lo sposo musulmano ideale deve perciò entrare nel matrimonio con l'atteggiamento responsabile di una persona che vuol formare una famiglia sulla base del mutuo rispetto e dell'amore.
Quest'ultimo deve essere fondato sulla religiosità, e non sull'infatuazione per la bellezza, per la ricchezza, o per la posizione sociale della propria sposa.
Fondamentale è che un uomo (o una donna) scelga il proprio partner non per la sua ricchezza, o il suo rango o la sua bellezza, ma principalmente ed esclusivamente per la sua religiosità.
Il Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) disse: "Una donna può essere sposata per quattro ragioni: per la sua ricchezza, il suo rango, la sua bellezza e la sua religiosità. Sceglila perciò per la sua religiosità e avrai successo."
"I credenti e le credenti sono alleati gli uni degli altri. Ordinano le buone consuetudini e proibiscono ciò che è riprovevole, eseguono la salàt, pagano la zakàt e obbediscono ad Allah e al suo Messaggero. Ecco chi avrà misericordia di Allah. Allah è eccelso e saggio.
(Corano, 9:71)
La comunanza della fede dei coniugi costituisce dunque, una garanzia di solidità del matrimonio.
La fede, l'osservanza religiosa e l'educazione religiosa della prole hanno grande importanza nell'Islam, cosicché tutto il sistema dei rapporti familiari è influenzato da esse.
L'inviato di Allah ha detto:
'Non c'è donna che sia incinta di suo marito senza che non riceva una ricompensa, ciò che equivale ad affrancare uno schiavo credente, e lo stesso quando allatta.
Quando svezza suo figlio un araldo la chiama dal cielo e le dice: 'Oh donna, non preoccuparti per le azioni passate! Un nuovo conto ricomincia per quello che ti resta da vivere.

Responsabilità della donna.

La donna è la principale e diretta responsabile dell'educazione dei propri figli: è per grazia sua che essi diventeranno un giorno musulmani (praticanti), cristiani, o miscredenti, secondo l'insegnamento ricevuto nel corso della loro vita.
I figli vengono al mondo già con la predisposizione verso il bene o verso il male ed è ai genitori che incombe il compito di orientarli verso la via del bene e dargli una buona educazione, devono prendersi cura della loro educazione morale e religiosa, con l'esempio e con l'insegnamento del comportamento islamico, cercando di trasmettere loro valori della solidarietà, della gentilezza, della tolleranza e della comprensione.
Bisogna costantemente ricordare loro che sono titolari di diritti, ma anche di doveri nei confronti di Allah l'Altissimo, dei genitori, degli altri membri della famiglia e della società.
Obiettivo, questo, che è possibile realizzare soltanto se si da' al bambino, e poi all'adolescente, la giusta cura morale e materiale, e se si trasmettono, attraverso l'esempio, attraverso i modelli di comportamento che Iddio, l'Altissimo, ha indicato nel Corano.
La preghiera in comune, guidata dal padre, seguita dalla lettura di versetti del Corano e di Hadith, diventa una sana consuetudine all'interno di una famiglia, e quando i figli cresceranno, la porteranno certamente anche all'interno della loro nuova famiglia.
I testi islamici, non devono mai mancare in una casa islamica, perché servono ad approfondire la conoscenza della religione e incoraggiano i giovani a realizzare l'Islam, come forza trainante della loro vita.
Entrambi i genitori devono mostrarsi uniti e in armonia tra loro affinché un giorno anche i loro figli possano esserlo a loro volta.

Il divorzio

Per gli sposi il matrimonio si presenta come fonte di felicità, di sicurezza e di forza spirituale, nella condivisione dell'impegno della vita in comune; se al contrario si trasformasse in un'arena di scontri e di abusi, avrebbe fallito appieno la sua funzione.
Poiché l'Islam considera il matrimonio come un legame molto serio, numerosi sono i precetti coranici che invitano il credente a prendere tutte le misure possibili per fare in modo che esso sia permanente e non temporaneo.
Nonostante ciò, il matrimonio resta un contratto, e, come tale, non è indissolubile.
L'istituto del divorzio permette di eliminare rapidamente quei matrimoni non riusciti, che possono essere d'intralcio alla piena realizzazione degli ideali di vita islamici.
E' proibito divorziare senza un motivo, così come è proibito continuare un rapporto coniugale in cui sono venuti a mancare i presupposti fondamentali per una vita familiare serena e completa, garanzia di una crescita ottimale per i figli.
Pur essendo permesso comunque, il tasso di divorzio nei paesi islamici è veramente basso e irrilevante, segno evidente della grande considerazione in cui sono tenuti il matrimonio e la famiglia nell'Islam.
Dunque, il vincolo coniugale deve essere considerato serio e permanente. Se, però, esso non funziona per determinate, valide ragioni, può essere sciolto in gentilezza e onore, con equità e pace. muhammad



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