Dalle tenebre verso la luce.

2012
20 ago

Siamo ormai nell'anno 2013 e nel mondo (come ci si può facilmente rendere conto grazie alle pubblicazioni dei mass media) regna un caos indescrivibile: se non è la quarta guerra mondiale, poco ci manca.
Basta dire che non c'è un continente senza un fronte aperto, ognuno con le proprie ragioni da difendere e le relazioni internazionali diventano sempre più complesse.
I problemi sono un po' ovunque, girano sulle nostre teste come degli avvoltoi in attesa della prossima carogna da spolpare. •Aumentano le persone che soffrono la fame nel mondo: più di un miliardo secondo le stime della FAO, a causa degli effetti della crisi economica e alimentare.
•La percentuale degli studenti delle scuole medie superiori che dichiara di subire sopraffazioni dai bulli è in costante aumento.
•Consumatori in piazza contro il carovita: cartelli sferzanti per esprimere il disagio.
•Durante l'estate a causa delle temperature troppo alte il Canada ha perso un'area ghiacciata grande tre volte l'isola di Manhattan: l'aumento del livello del mare, inoltre, causa l'erosione delle coste del paese nordamericano...
•La diversa concentrazione nelle nubi può dar luogo a piogge intense o a fenomeni di siccità: una ricerca pubblicata sulla rivista Science spiega come le polveri sottili sviluppino gli "eccessi" meteorologici''.
•Se le guerre di dopodomani si combatteranno per l'acqua, le guerre di domani si faranno per il cibo: grano, riso, frumento, soia. Rivolte e assalti ai forni sono già avvenuti in molti Paesi, dall'Egitto all'Indonesia, dalle Filippine all'India. I raccolti stanno diventando più importanti del petrolio.

L'elenco dei disastri umani potrebbe continuare all'infinito!

Morti sulle strade, morti sul lavoro, morti per droga, morti per soldi e morti per legge di sangue, morti tutti per non curanza.
Un paese piagato dall'ingiustizia della violenza, prepotenza, arroganza, incapace di valorizzare ciò che è bene e allontanare ciò che è male!
Tutte le grandi disgrazie dell'umanità sono causate dall'essere umano stesso: se gli esseri umani non prestano attenzione alla propria interiorità e non si impegnano in uno sforzo contro il proprio io (la propria sete di potere, egoismo, successo, ricchezza personale) e in una lotta contro il demone interiore, non solo falliranno nelle riforme sociali, ma in più creeranno anche corruzione.
Ogni forma di corruzione presente nel mondo, infatti, vi è poiché questo grande sforzo non ha luogo.
L'uomo, se non domina i propri istinti con leggi e principi morali, è la più crudele delle bestie.
Nessuna bestia è così pericolosa come un uomo crudele e nessun animale selvaggio può superarlo nella sua brutalità.
Nessun'altra creatura è capace di creare tanta discordia e corruzione quanto questo bipede!

Dalle tenebre verso la luce

"Allah è il patrono di coloro che credono, li trae dalle tenebre verso la luce... ".
(Sacro Corano, Sura al-Baqarah, 2: 257)
Ciò che urge in questo mondo ormai alla deriva, è condurre l'essere umano (forse sarebbe meglio chiamarlo soltanto bipede, giacché di umano gli è rimasto ben poco) dalle tenebre verso la luce.
L'intera esistenza, infatti, si riassume in due parti: da una parte vi sono tenebre e oscurità, dall'altra luce e splendore.
L'oscurità cui l'uomo è soggetto è grande, devastatrice, sia si tratti dell'oscurità interiore del proprio Io, sia dell'oscurità sia compenetra la società. E' un demone che ognuno porta dentro di sé in ogni istante della propria vita, che gli suggerisce sentimenti di avidità, egoismo, indifferenza totale verso la sofferenza altrui in nome del successo, potere, supremazia.
Se si vuole un mondo migliore, di pace, fratellanza e giustizia, il primo passo da compiere è, innanzitutto, riconoscere l'esistenza di questo demone interiore (non si può infatti combattere qualcosa di cui si nega l'esistenza) e poi combatterlo con costanza e convinzione: una giovane pianta, da poco germogliata, può essere sradicata facilmente anche da un piccolo bambino.
Quando questo albero cresce, ci vuole la forza di una persona adulta per sradicarlo.
Se esso cresce e diviene un grosso albero, non è facile per nessuno sradicarlo.
Allo stesso modo, le radici di una morale corrotta possono essere rimosse senza difficoltà nella giovinezza.
Se il tempo passa, ciò diventa sempre più difficile, e quando la vecchiaia si avvicina, la volontà e la forza dell'uomo declinano ed egli si fa sempre più debole.
L'uomo da solo non è in grado di compiere questa lotta contro se stesso, ha bisogno di una guida che ne mostri i giusti passi da compiere: è un demone che va distrutto un po' per volta, con costanza, determinazione, convinzione e con le giuste armi.
Tutti i Profeti, dall'inizio della creazione fino all'epoca attuale, da Adamo (che Allah loabbia in gloria) al Nobile Messaggero (pace e benedizione su di lui), sono venuti a liberare l'uomo da queste tenebre nelle quali egli non vede se non il proprio Io.
Tutti i Libri celesti che sono stati inviati ai Messaggeri, fra i quali il Corano (il più grande), tendono a un medesimo fine: quello di poter liberare gli uomini che sono immersi negli oscuri abissi di questo mondo, e di poterli condurre fuori dalle tenebre, fargli attingere l'amore di Dio e dei suoi insegnamenti che sono la luce.
Tutti i sacrifici e gli sforzi dei Profeti erano finalizzati alla creazione della giustizia sociale e alla fondazione di una società basata sulla giustizia interiore, possibile soltanto seguendo le leggi Divine.
Chi, infatti, meglio di Colui che ti ha creato sa cosa è meglio per te e per il tuo bene e ciò che invece può arrecarti danno e sofferenze?
Se seguissimo tutti le leggi Divine, non ci sarebbero più conflitti, cammineremmo tutti all'unisono, desiderando tutti la medesima cosa.
I problemi sorgono quando uno desidera una cosa per se stesso e l'altro desidera la medesima cosa per sé: per esempio se uno desidera potere, mentre l'altro ritiene che ciò sia suo diritto, il risultato non può che essere un conflitto che ricondurrebbe l'uomo inesorabilmente verso le tenebre. Bisogna credere nel Signore e nella Sua perfetta guida, e per farlo occorre l'unione della fede e della ragione.
La fede (Iman), non è solo il fatto che noi crediamo in Dio e nei Suoi Messaggeri : è qualcosa di più sublime di questo.
Ciò che l'uomo percepisce attraverso la mente è solo dopo notevoli sforzi che penetra nel suo cuore e se il cuore non viene raggiunto i suoi sforzi, non servono a nulla!
Ci sono molte cose che l'uomo conosce attraverso il raziocinio, ma la sua conoscenza resta inefficace e incompleta fino a che la fede è assente.
Potremmo fare l'esempio, (sebbene macabro ma efficace a spiegare il tutto), di un cadavere.
Ci sono diverse persone che sarebbero spaventate se dovessero stare da sole vicino a un morto in una notte buia.
Sarebbero spaventate in modo tale che la paura impedirebbe loro di dormire.
Eppure ognuno sa che un cadavere non può fare alcunché di male, la ragione dice che l'individuo è morto e non può muovere le sue membra né fare alcun danno.
Tali ragioni però, non hanno ancora raggiunto il cuore della persona che continua ad averne paura.
Hanno raggiunto però quello dei becchini e di coloro che accudiscono al corpo dei defunti, che possono dormire loro vicino, senza il minimo timore.
Questa è la differenza tra la percezione razionale di una verità e la fede in essa: la percezione razionale rende le cose semplici, ma è in se stessa incompleta e inefficace senza la fede.
Il significato di fede (Iman) consiste nell'essere pienamente conscio con il cuore del fatto che avete percepito attraverso la ragione.

Ciò che occorre è una lotta affinché il cuore possa sentire quello che la ragione ha compreso: che questo mondo nella sua interezza vive alla presenza di Dio. Se i nostri cuori afferrano questa verità, cioè che Dio è qui, tra noi in ogni momento, che guarda ciò che facciamo palesemente e ciò che nasconde invece il nostro cuore, i problemi dell'umanità sarebbe risolti poiché ognuno avrebbe timore nel commettere qualcosa di male sapendo di essere sotto lo sguardo vigile e punitivo del proprio Creatore.
Tutti i problemi dell'umanità esistono poiché l'uomo non ha ancora percepito questa verità con il suo cuore.
La nostra ragione ci dice che Dio è presente ovunque,
"...Egli è con voi ovunque voi siate..."
(Sacro Corano, Sura al-Hadid, 57:4)
ma tale verità non ha raggiunto i nostri cuori.
Noi non sentiamo la presenza di Dio in modo tale da astenerci dalla maldicenza, dalle menzogne o da un'azione vile.
Un uomo, quando si trova alla presenza di una persona importante, ha riguardo del proprio comportamento, mantiene una certa dignità e non gli passa nemmeno per la mente di tenere un atteggiamento scorretto.
Ciò che invece non accade sotto la perenne presenza del Creatore dei cieli e della Terra e di tutto ciò che vi è frammezzo: noi siamo sotto la costante presenza di Dio, commettere un torto è come opporsi a Lui, ma poco o nulla sembra importarcene.
Dobbiamo cominciare a ricostruire noi stessi intraprendendo innanzitutto una dura lotta (Jihad) contro i nostri demoni, quelli che ci impediscono di effettuare la comunione tra cuore e ragione.
Solo dopo aver fatto ciò, potremo intraprendere il nostro viaggio dalle tenebre verso la luce: solo a quel punto tutte le nostre azioni diverranno luce; le parole che pronunceremo diverranno luce; le parole che udiremo saranno luce; noi stessi diverremo luce.
Tutti noi siamo obbligati a tirarci fuori dalle tenebre e a muoverci verso la luce, ma allo stesso tempo, anche a invitare gli altri a questo compito attraverso le buone parole e i buoni gesti, ordinare le cose giuste e legittime e vietare quelle abominevoli e illecite.

Ognuno nel suo piccolo puo' fare realmente tanto!

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