** NON SI CONOSCE LA VERITA' TRAMITE GLI UOMINI, MA CONOSCI LA VERITA', COSI' SAPRAI CHI LA SEGUE **
logo
Ultimo articolo: Come riconquistare il tuo ex.freccia

senso Quella porta d'ospedale.

2011
25 SET



Mi chiamo Sara, ho settant'anni, una vita vissuta abbastanza serenamente alle mie spalle, anche se a volte ho dovuto affrontare ostacoli che sembravano insormontabili.
La mia tenacia e forza di volontà, mi hanno spinta sempre ad andare avanti, a non fermarmi di fronte le difficoltà della vita.
Vita vissuta intensamente, senza mai un attimo di riposo: come avrei potuto del resto, riposarmi con ben otto figli da crescere e educare!
A loro ho dedicato tutta la mia esistenza, sacrificando quelle che erano le mie passioni, sacrificando me stessa pur di rendere felici loro.
Non eravamo una famiglia agiata e i soldi non erano mai sufficienti, a volte, ero costretta a fare i salti mortali pur di arrivare alla fine del mese... nonostante ciò i miei figli sono cresciuti serenamente, ben ignari delle enormi difficoltà di quei giorni.
Ogni centesimo guadagnato era speso per loro, per il vestitino nuovo, per il giocattolo dei desideri infantili, per lo zainetto nuovo.
Ho sempre tenuto celata la mia stanchezza dietro un tenero sorriso, un caldo abbraccio.
I giorni, le settimane, gli anni, sono così volati via senza aver avuto neanche il tempo di accorgermene.
Strano, ora che ci rifletto, queste erano esattamente le parole che mi ripeteva mia nonna quando ero piccola:

Vivi la tua vita attimo per attimo, perché un giorno ti ritroverai all'improvviso vecchia. E questo, prima di quanto tu possa immaginare!farfalla

Anni volati via.

Lunghi anni sono passati da allora, ma mi sembra che sia soltanto ieri che prendevo il mio primo figlio tra le braccia per la prima volta; sento ancora il profumo della sua tenera pelle invadere ogni cellula del mio corpo rendendomi la madre più felice del mondo. Sensazione poi, che si è ripetuta per ogni altro figlio messo al mondo, con la stessa intensità e gioia. Sembra soltanto ieri... ma lunghissimi anni sono trascorsi da allora!
Oggi sono qui, in questa camera d'ospedale, nella quale aspetto rassegnata che si compia il mio destino: mi è stata diagnosticata una malattia incurabile che mi lascia soltanto poco tempo da vivere ormai.
Non mi fa paura questo!
In fondo, alla fine, tutti, in un modo o in un altro, dobbiamo dire addio a questo mondo e a quanto contiene.
Quello che mi terrorizza è il pensiero che mai nessuno entrerà da quella porta. portaE' più di un mese, infatti, che sono bloccata su questo letto d'ospedale, le mie stanche gambe mi hanno già abbandonata da tempo: troppa strada hanno percorso, e ora, reclamano il meritato riposo.
Sono felice per essere arrivata sino a qui, per aver avuto la forza morale e fisica che mi ha permesso di mandare avanti la mia modesta famiglia...
Famiglia... già!
Di quale famiglia sto parlando?
Mi ritrovo qui da sola, in attesa di qualcuno che probabilmente non arriverà mai e nella mia solitudine rivedo come in un flash, tutta la mia esistenza, chiedendomi dove io abbia potuto sbagliare.
Un rumore, d'un tratto, mi riporta alla realtà e il mio cuore si riempie di gioia pensando che da quella porta stia finalmente entrando qualcuno, pensando che tutte queste mie amare riflessioni siano soltanto frutto della mia fantasia.
Ma cado in un profondo sconforto quando mi rendo conto che è soltanto l'infermiere di turno che arriva con gli antidolorifici da somministrarmi.
E' un uomo sposato, sulla quarantina, con dei bellissimi occhi celesti nei quali perdersi, e con un carattere infinitamente dolce e comprensivo.
Sa perfettamente come prendersi cura dei propri pazienti, non considerandoli come semplici numeri di camerata, ma come singoli individui con le loro paure ed esigenze dettate dalle condizioni di degenza ospedaliera.
Ha sempre una parola dolce di conforto, è l'amico sul quale fare affidamento nei momenti bui della vita, e malgrado la sua giovane età, è un uomo molto maturo, sensibile e forte, come pochi ce ne sono in giro.
Cerca di rallegrare le mie monotone giornate di solitudine, anche se io non gli ho mai confessato palesemente quanta sofferenza mi procuri il fatto di non avere i miei figli al mio fianco nel momento di bisogno.
Credo lo abbia capito semplicemente osservando il mio sguardo spento che tento di nascondere mostrandomi forte e indipendente allo stesso tempo.
Ascolta pazientemente le mie storie di visioni notturne fantastiche, nelle quali mi vedo trasportata in un nuovo mondo e a sua volta mi racconta i suoi segreti più nascosti, creando tra noi uno stato di innocente complicità.
Dove ho sbagliato?
Perché sono stata abbandonata da coloro ai quali ho donato la mia stessa vita?
E per i quali sarei disposta ancora oggi a sacrificare me stessa mille e altre mille volte ancora senza il minimo rimpianto o esitazione!
Mentre sono immersa nei miei pensieri, l'amico infermiere medica delicatamente le mie ferite, mi porge il bicchiere con le pillole della sera da mandare giù e comincia a raccontarmi la sua storiella serale con l'intento di strapparmi un sorriso.
Riesce ogni volta a farmi ridere, ma quella sera si rende tristemente conto che quel sorriso non è lo stesso di sempre: avrebbe voluto trattenersi più a lungo in mia compagnia, ma il dovere lo chiamava.
Accarezzando delicatamente i miei capelli bianchi ritorna al suo lavoro, lasciandomi con la promessa che sarebbe ritornato prima della fine del suo turno.
Io ricambio la sua gentilezza con sguardo riconoscente e, accennando un timido sorriso, lo vedo scomparire dietro la porta.

Quel senso dei solitudine.

Nuovamente quel senso di vuoto e solitudine invade la mia anima: dove ho sbagliato?
Questa domanda continua incessantemente ad echeggiare nella mia mente, cercando disperatamente una risposta.
Improvvisamente il televisore posto nell'angolo alto della camera, trasmette un canto melodioso che cattura la mia attenzione e mi conduce in uno stato di estasi e serenità.
Volgo lo sguardo verso il luogo dal quale proviene quella melodia e comprendo che altro non è che il richiamo alla preghiera trasmesso dalle moschee per avvisare i fedeli che è giunta l'ora di lodare e chiedere grazie al proprio Creatore attraverso l'orazione rituale.
Tutto mi è chiaro!
Tremendamente palese ai miei occhi si materializza la risposta alla domanda che mi tormentava ormai da giorni: comprendo il motivo della mia solitudine, del mio abbandono.
Ho trascorso la mia intera esistenza inseguendo il sentiero sbagliato, una strada senza via d'uscita alcuna; mentre avrei dovuto percorrere la strada della verità universale, quella del vero senso della vita!
Ho allevato i miei figli orientando tutti i miei sacrifici verso il loro benessere fisico e materiale, non facendogli mancare nulla dei piaceri di questo mondo. Agendo in questo modo, ho ignorato completamente la loro anima, la loro spiritualità, non trasmettendo loro alcun valore e principio morale: ho abbellito con fronzoli e decorazioni varie un pacco regalo che al suo interno non contiene assolutamente nulla!
Come posso pretendere ora la loro attenzione se non ho saputo trasmettere loro alcun valore della famiglia!
Come posso pretendere qualcosa se il timore verso Colui che ci ha messi al mondo e verso Il quale un giorno ritorneremo, è mancante.
Come posso desiderare se non si ha timore alcuno di calpestare il più debole in nome del potere e della ricchezza; se non si ha il timore di ostentare la propria superiorità su tutto e su tutti!
Io stessa ho trascorso la mia intera esistenza percorrendo una strada senza uscita, rincorrendo un benessere materiale che rimarrà qui, in questo mondo, una volta che la mia anima avrà definitivamente abbandonato il mio corpo.
Avrei dovuto lodare Colui che mi ha donato la vita, ogni singolo giorno della mia esistenza, ringraziandoLo di tutti i favori di cui mi ha colmato, dimostrandoGli il mio amore e la mia infinita riconoscenza rispettando le sue leggi.
Nulla di tutto questo, invece, è stato fatto!
Ho trascorso la mia vita inseguendo il nulla!
Ancor prima che quella dolce melodia arrivasse al termine, mi sono sottomessa anima e corpo al Creatore dei Cieli e della Terra, certa del fatto che non è mai troppo tardi per ricredersi e fiduciosa che l'infinita misericordia del Signore avrebbe accettato il mio pentimento. Felice, mi ripromisi che la prima cosa che avrei fatto il mattino seguente, sarebbe stata quella di convocare uno per uno ogni mio amato figlio per annunciare loro la bella notizia.
Avrei mostrato l'enorme sbaglio commesso da una madre troppo attenta al benessere materiale dei propri figli, non per ricevere conforto o comprensione, bensì per dirigere tutti e otto verso la strada della salvezza.
....
E con questo dolce pensiero mi addormentai serena sul mio letto continuando a guardare speranzosa quella porta color cenere che mi aveva tenuto compagnia durante tutto il mio ricovero in ospedale.
Quella stesso giorno fu l'ultimo in cui i miei occhi stanchi videro la luce del sole e aspettarono che da quella porta arrivasse qualcuno che purtroppo non arrivò mai!
Mi spensi all'età di settant'anni sconfitta e vittoriosa allo stesso tempo!
...
Non lasciamoci sopraffare dal nostro orgoglio abbandonando chi ha più bisogno di noi e magari non ha il coraggio di confessarlo!
La vita è amore, non odio; è solidarietà, non indifferenza; è volersi bene, non odiarsi a vicenda; ma soprattutto è amore e riconoscenza verso Colui che ci ha donato la vita quando ancora non eravamo nulla.
Senza i suoi insegnamenti, le sue leggi, continueremo a essere dei perdenti in questo mondo, nonostante la ricchezza e il potere.

LETTERA DI UN ANZIANO PADRE AL FIGLIO

padreFiglio Se un giorno mi vedrai vecchio: se mi sporco quando mangio e non riesco a vestirmi... abbi pazienza, ricorda il tempo che ho trascorso ad insegnartelo.
Se quando parlo con te ripeto sempre le stesse cose, non mi interrompere... ascoltami, quando eri piccolo dovevo raccontarti ogni sera la stessa storia finché non ti addormentavi.
Quando non voglio lavarmi non biasimarmi e non farmi vergognare... ricordati quando dovevo correrti dietro inventando delle scuse perché non volevi fare il bagno.
Quando vedi la mia ignoranza per le nuove tecnologie, dammi il tempo necessario e non guardarmi con quel sorrisetto ironico ho avuto tutta la pazienza per insegnarti l'abc.
Quando ad un certo punto non riesco a ricordare o perdo il filo del discorso... dammi il tempo necessario per ricordare e se non ci riesco non ti innervosire: la cosa più importante non è quello che dico ma il mio bisogno di essere con te ed averti li che mi ascolti.
Quando le mie gambe stanche non mi consentono di tenere il tuo passo non trattarmi come fossi un peso, vieni verso di me con le tue mani forti nello stesso modo con cui io l'ho fatto con te quando muovevi i tuoi primi passi.
Quando dico che vorrei essere morto... non arrabbiarti, un giorno comprenderai che cosa mi spinge a dirlo.
Cerca di capire che alla mia età non si vive, si sopravvive.
Un giorno scoprirai che nonostante i miei errori ho sempre voluto il meglio per te che ho tentato di spianarti la strada.
Dammi un po' del tuo tempo, dammi un po' della tua pazienza, dammi una spalla su cui poggiare la testa allo stesso modo in cui io l'ho fatto per te.
Aiutami a camminare, aiutami a finire i miei giorni con amore e pazienza in cambio io ti darò un sorriso e l'immenso amore che ho sempre avuto per te.
Ti amo figlio mio.

** IN OSPEDALE **

Due uomini, entrambi molto malati, occupavano la stessa stanza d'ospedale.
A uno dei due uomini era permesso mettersi seduto sul letto per un'ora ogni pomeriggio per aiutare il drenaggio dei fluidi dal suo corpo. Il suo letto era vicino all'unica finestra della stanza.
L'altro uomo doveva restare sempre sdraiato. Infine i due uomini fecero conoscenza e cominciarono a parlare per ore.
Parlarono delle loro mogli e delle loro famiglie, delle loro case, del loro lavoro, e dei viaggi che avevano fatto.
Ogni pomeriggio l'uomo che stava nel letto vicino alla finestra poteva sedersi e passava il tempo raccontando al suo compagno di stanza tutte le cose che poteva vedere fuori dalla finestra.
L'uomo nell'altro letto cominciò a vivere per quelle singole ore nelle quali il suo mondo era reso più bello e più vivo da tutte le cose e dai colori del mondo esterno.
La finestra dava su un parco con un delizioso laghetto. Le anatre e i cigni giocavano nell'acqua mentre i bambini facevano navigare le loro barche giocattolo. Giovani innamorati camminavano abbracciati tra fiori di ogni colore e c'era una bella vista della città in lontananza.
Mentre l'uomo vicino alla finestra descriveva tutto ciò nei minimi dettagli, l'uomo dall'altra parte della stanza chiudeva gli occhi e immaginava la scena.
In un caldo pomeriggio l'uomo della finestra descrisse una parata che stava passando. Sebbene l'altro uomo non potesse sentire la banda, poteva vederla con gli occhi della sua mente così come l'uomo dalla finestra gliela descriveva.
Passarono i giorni e le settimane. Un mattino l'infermiera del turno di giorno portò loro l'acqua per il bagno e trovò il corpo senza vita dell'uomo vicino alla finestra, morto pacificamente nel sonno.
L'infermiera diventò molto triste e chiamò gli inservienti per portare via il corpo. Non appena gli sembrò appropriato, l'altro uomo chiese se poteva spostarsi nel letto vicino alla finestra.
L'infermiera fu felice di fare il cambio, e dopo essersi assicurata che stesse bene, lo lasciò solo. Lentamente, dolorosamente, l'uomo si sollevò su un gomito per vedere il mondo esterno. Si sforzò e si voltò lentamente per guardare fuori dalla finestra vicina al letto: essa si affacciava su un muro bianco.
L'uomo chiese all'infermiera che cosa poteva avere spinto il suo amico morto a descrivere delle cose così meravigliose al di fuori da quella finestra.
L'infermiera rispose che l'uomo era cieco e non poteva nemmeno vedere il muro. "Forse, voleva farle coraggio" disse.
***********
Vi è una tremenda felicità nel rendere felici gli altri, anche a dispetto della nostra situazione.
Un dolore diviso è dimezzato, ma la felicità divisa è raddoppiata.
Se vuoi sentirti ricco conta le cose che possiedi che il denaro non può comprare.

** Cuore **

Oggi, un bimbo mi ha chiesto:
Ma il cuore sta sempre nello stesso posto, oppure, ogni tanto, si sposta? Va a destra e a sinistra?
Io: “No, il cuore resta sempre nello stesso posto, a sinistra.”
Ed intanto penso:
“Poi, un giorno, crescerai. Ed allora capirai che il cuore vive in mille posti diversi, senza abitare davvero nessun luogo.
Ti sale in gola, quando sei emozionato. O precipita nello stomaco, quando hai paura, o sei ferito.
Ci sono volte in cui accelera i suoi battiti, e sembra volerti uscire dal petto.
Altre volte, invece, fa cambio col cervello.
Crescendo,imparerai a prendere il tuo cuore per posarlo in altre mani. E, il più delle volte, ti tornerà indietro un po’ ammaccato.
Ma tu non preoccupartene. Sarà bello uguale. O, forse, sarà più bello ancora.
Questo però, lo capirai solo dopo molto, molto tempo.
Ci saranno giorni in cui crederai di non averlo più, un cuore. Di averlo perso. E ti affannerai a cercarlo in un ricordo, in un profumo, nello sguardo di un passante, nelle vecchie tasche di un cappotto malandato.
Poi, ci sarà un altro giorno,un giorno un po’ diverso, un po’ speciale, un po’ importante.. quel giorno, capirai che non tutti hanno un cuore.



stampa
pollice ° Le è piaciuto l'articolo?
Lasci una traccia del suo passaggio nei box commenti in fondo alla pagina e consideri l'eventualità di una donazione.



share° CONDIVIDI




visitatori° VISITATORI SITO frecce
Flag Counter Contatori

disclaimer° DISCLAIMERfrecce

IL SENSO DELLA VITA non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. ** Alcuni testi o immagini inserite nel sito sono tratte da internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, vogliate comunicarlo via email: saranno immediatamente rimossi. ** Gli autori del SENSO DELLA VITA non sono responsabili dei siti collegati tramite link, né del loro contenuto poiché forniti come semplice servizio a coloro che visitano il sito non implicando tale scelta una tacita approvazione dei contenuti dei siti stessi, sulla cui qualità, affidabilità e grafica è declinata ogni responsabilità. Ciò si estende anche ai siti che eventualmente forniscano dei link alle risorse ivi contenute. ** Non siamo responsabili per quanto pubblicato nei commenti dai lettori, ma ci riserviamo il diritto di rimuovere senza preavviso e a loro insindacabile giudizio qualunque commento ritenuto offensivo o lesivo dell’immagine, dell’onore e del decoro di soggetti terzi, commenti blasfemi e volgari, di natura xenofoba o omofoba, oppure che contengono dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla Privacy o che abbiano contenuto pubblicitario. Ognuno si senta libero di esprimere le proprie idee, nei limiti dell'educazione e del rispetto altrui: ben vengano le discussioni vivaci ed animate, ma senza trascendere i suddetti limiti! ** Tutti i dati personali inseriti dagli utenti e dai visitatori all’interno del sito al fine di ricevere newsletter o per iscriversi al sito Internet verranno trattati ai sensi del D.Lgs. 196/2003 la quale disciplina la protezione dei dati personali.


Non abbandoni il sito! ci sono altri alrticoli che la potrebbero interessare.faccina

Privacy Policy - Personalizza tracciamento pubblicitario

* * ARTICOLI_PIU'_LETTI * *

* *   I _ VOSTRI _ COMMENTI   * *

commenti
** No Copyright © la conoscenza non ha prezzo ! **