Mentre mia moglie mi serviva la cena, le presi la mano e le dissi:"Devo parlarti".
Lei annui e mangio' con calma.
La osservai e vidi il dolore nei suoi occhi….quel dolore che all'improvviso bloccava ogni mio gesto.
Mi feci coraggio e le dissi:"Voglio il divorzio". Lei non sembro' meravigliata dalla mia affermazione, e mi chiese soavemente: "Perche'?".
Quella sera non parlammo piu' e lei pianse tutta la notte. Io sapevo che lei voleva capire cosa stesse accadendo al nostro matrimonio, ma io non potevo risponderle: aveva perso il mio cuore a causa di un'altra donna …Daniela!
Io ormai non amavo piu' mia moglie, mi faceva solo tanta pena, mi sentivo in colpa, ragion per cui sottoscrissi nell'atto di separazione che a lei restasse la casa, l'auto e il 30% del nostro negozio.
Lei quando vide l'atto lo strappo in mille pezzi!
"Come?! avevamo passato dieci anni della nostra vita insieme ed eravamo ridotti a due perfetti estranei?!".
A me dispiaceva tanto per tutto questo tempo che aveva sprecato insieme a me, per tutte le sue energie, pero' non potevo farci nulla…io amavo Daniela! All'improvviso mia moglie comincio' a urlare e a piangere ininterrottamente per sfogare la sua rabbia e la sua delusione: l'idea del divorzio cominciava ad essere realta'.
Il giorno dopo tornai a casa e la vidi seduta alla scrivania in camera da letto che scriveva; non dissi nulla e mi misi a letto: ero molto stanco.
Durante la notte mi svegliai e vidi mia moglie sempre li' seduta a scrivere; mi girai e continuai a dormire.
La mattina dopo mia moglie mi presento' le condizioni affinche' accettasse la separazione. Non voleva la casa, non voleva l'auto nè tantomeno il negozio, chiedeva soltanto un mese di preavviso a partire dall'indomani. Inoltre desiderava che in quel mese vivessimo come se nulla fosse accaduto!
"Nostro figlio in questo mese ha gli esami a scuola e non e' giusto distrarlo con i nostri problemi", mi disse con tono mesto.
Io fui d'accordo con lei.
Mi fece un ulteriore richiesta." Devi ricordarti del giorno in cui ci sposammo , quando mi prendesti in braccio e mi accompagnasti nella nostra camera da letto per la prima volta. In questo mese, ogni mattina devi prendermi in braccio e devi lasciarmi fuori dalla porta di casa ".
Pensai che avesse perso il cervello, ma acconsentii per non rovinare le vacanze estive a mio figlio e per superare il momento in pace.
Raccontai la cosa a Daniela che scoppio' in una fragorosa risata dicendo: "Non importa che trucchi si sta inventando tua moglie…dille che oramai tu sei mio…se ne faccia una ragione!".
Io e mia moglie era da tanto che non avevamo piu' intimita', cosi' quando la presi in braccio il primo giorno eravamo ambedue imbarazzati, nostro figlio invece camminava dietro di noi applaudendo e dicendo:"Grande papa', hai preso la mamma in braccio!".
Le sue parole furono come un coltello nel mio cuore: camminai dieci metri con mia moglie in braccio, lei chiuse gli occhi e mi disse a bassa voce:"Non dirgli nulla del divorzio, .per favore.
Acconsentii con un cenno, un po' irritato, e la lasciai sull'uscio. Lei usci' e ando' a prendere il bus per andare al lavoro. Il secondo giorno eravamo tutti e due piu' rilassati: lei si appoggio' al mio petto, così vicina da poter sentire il suo profumo sul mio maglione.
Mi resi conto ch era da tanto tempo che non la guardavo ….non era piu' cosi' giovane: qualche ruga, qualche capello bianco!
Si notava il danno che le avevo fatto ma cosa avevo potuto fare da ridurla cosi'?
Il quarto giorno, prendendola in braccio come ogni mattina avvertii che l'intimita' stava ritornando tra noi: questa era la donna che mi aveva donato dieci anni della sua vita, la sua giovinezza, un figlio, e nei giorni a seguire ci avvicinammo sempre piu'. Non dissi nulla a Daniela per rispetto!
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