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islam Il mio ritorno all'Islam.

2013
22 apr



Salve a tutti, mi chiamo Tony A., ed ho quarantadue anni.
Vorrei raccontare brevemente la mia storia nella speranza che possa essere in qualche modo di chiarimento e aiuto per tutti quelli che non trascorrono la loro esistenza lasciandosi trascinare dal corso della vita inermi, accettando tutto; ma sono costantemente in cerca di verità, interrogandosi sempre sul perché delle cose.
Che sia, il mio breve racconto, di esempio per tutti quelli che non si fermano alla semplice apparenza, ma vanno oltre, verso il significato intrinseco più profondo delle cose.
Sono nato in una modesta famiglia di periferia e cresciuto serenamente completando i miei studi con soddisfazione.
Figlio di cattolici, ho frequentato la chiesa sin da tenera età, sempre attento e desideroso di conoscere; amante della natura e delle opere caritatevoli e meritorie: sempre in primo piano se c'era bisogno di aiutare il prossimo!
Un pomeriggio, com'ero solito fare, mi recai nella piccola chiesetta di paese: era completamente vuota e silenziosa, illuminata soltanto dalle ultime fievoli luci del giorno che stava per terminare.
Mi accomodai nelle ultime file e cominciai a riflettere sulla magnificenza dell'universo e del creato.
Dall'alto, in tutta la sua maestosità, troneggiava di fronte a me la grande statua sanguinante di Gesù, alla quale tutti i fedeli rivolgevano le loro preghiere e le loro domande di grazia.
Restai, per diversi minuti, fermo, a fissare quella statua immobile e silenziosa al centro dell'altare, e dopo una lunga pausa, avvertii la necessità di rivolgere le mie preghiere, direttamente al Creatore dei Cieli e della Terra.
Nessuno, pensai, si muove senza la Sua intercessione, nessuno si muove senza il Suo volere, quindi perché invocare grazia e perdono a una Sua creatura quando Dio, il Creatore stesso, mi si offriva direttamente con la Sua misericordia e benevolenza tendendomi la Sua mano perdonatrice? Mentre ero lì seduto, immerso nei miei pensieri, sentii improvvisamente pervadere il mio corpo da un calore inspiegabile (giacché era pieno inverno e mi trovavo in una chiesa senza riscaldamento), calore che sembrava volesse dar conforto persino alla mia anima... ma non ci feci caso e di lì a poco lasciai il luogo di culto in cui mi trovavo e me ne tornai a casa in silenzio, con ancora addosso la sensazione di calore avvertita poco prima.
Da quel giorno, qualcosa cambiò in me, mi accorsi di non essere più lo stesso Tony di sempre che puntualmente, come un automa, si recava per la sua solita confessione giornaliera nella piccola chiesetta di periferia.
Cominciai a prendere piena coscienza delle mie azioni quotidiane, di quanto mi circondava e cominciai a porre domande su tutto, in particolar modo sulla religione che seguivo sin da piccolo e che mi aveva visto pian piano crescere e diventare uomo, esorcizzando le mie piccole paure legate alla mia giovane età.
Tante cose, pur essendo un buon fedele, non sono mai riuscito a spiegarmi razionalmente, chiedendomi per esempio, come mai un Dio giusto e misericordioso potesse ordinare a un uomo di andare contro la propria natura umana per seguire a pieno la sua vocazione.
E qui mi riferisco ai preti o alle monache di clausura che prendono il voto di castità per dedicarsi completamente al Signore.
Il sesso è un elemento molto importante nell'esistenza di ciascuno di noi, da un certo momento della nostra crescita in poi ci accompagna e contribuisce al nostro benessere e al nostro equilibrio psico-fisico, e quando questa parte del nostro mondo non è vissuta con tranquillità o presenta delle difficoltà nel suo svolgersi, i problemi che emergono sono diversi, disturbi di tipo fisico finiscono, infatti, col provocare e mescolarsi a disturbi di tipo psicologico e viceversa...
Come mai un Dio giusto chiede all'uomo un sacrificio molto più grande delle proprie possibilità, ben sapendo che questi non è in grado di portarlo a termine sino in fondo con la stessa carica spirituale e con la stessa devozione?
Forse non è quel Dio così giusto ed equo che tutti conoscono
Fuori discussione che sia questa la risposta!
E che Dio mi perdoni se l'ho pensato anche solo per un attimo!
Piuttosto è molto più probabile che quella che ci è insegnata sin da bambini, non sia la vera parola di Dio, ma un'erronea interpretazione emersa da una delle innumerevoli traduzioni della sacra Bibbia. bibbia Sappiamo tutti che il testo della Bibbia (la Bibbia originale degli ebrei detta Tanach, che risale al 600-1200 a.C.) ha subito nel corso dei secoli innumerevoli tagli, omissioni, traduzioni e interpretazioni effettuate da uomini illustri e saggi che restano pur sempre degli uomini, imperfetti e deboli e, come tali, soggetti a possibili involontari errori.
Perché dovremmo stupirci o rimanere addirittura scandalizzati dall'affermazione che nella Bibbia è possibile che ci siano degli errori, delle inesattezze?
Persino confrontando differenti edizioni di una stessa Bibbia si possono notare le innumerevoli differenze! * Due o tre cose della Bibbia che non sappiamo.
Ma se questa allora, non è la vera parola di Dio, dove cercare la verità? Decisi a quel punto, di dedicarmi ad uno studio più approfondito delle religioni, partendo dalle origini della creazione e cercando di esaminare i fatti il più obiettivamente possibile, mettendo a confronto le varie realtà religiose.
La nozione principale che ho imparato dai libri, è quella che poi ha cambiato completamente il corso della mia vita, rendendomi un uomo nuovo.
Una verità talmente palese e chiara, che ancora oggi mi chiedo come sia possibile che l'uomo istruito ed evoluto del 2000, non riesca a percepirne il significato reale e trarne insegnamento.

PREMESSA

Partiamo innanzitutto da una premessa fondamentale e cioè, che il mondo che ci ospita, non è stato creato per caso, grazie a fortuite coincidenze che hanno dato origine poi (senza volerlo), al primo essere vivente.
Ma è la perfetta e minuziosa opera di un Creatore Onnipotente che con la Sua saggezza ha dato origine ad un universo privo di difetti.

La teoria dell'evoluzione: siamo uomini o scimmie?

Ma per quale motivo ha creato tutto questo?

La nostra intera esistenza come comuni mortali, altro non è che un esame, un unico grande esame che vedrà promossi solo coloro che avranno operato il bene e avranno agito da''sottomessi'' alle leggi del Signore dei mondi.
In verità abbiamo voluto abbellire la terra di tutto quel che vi si trova per verificare chi di loro opera al meglio.
(Surat al-Kahf: 7).

ORA.

Sin dalle origini, ogni qualvolta una civiltà si allontanava a tal punto dal ricordo di Dio, tanto da abbandonarsi senza reticenze e senza pudori al vizio e ai piaceri della carne, dimenticando completamente gli insegnamenti del Perdonatore, ecco che Dio, (grazie alla sua infinita misericordia), inviava alla civiltà stessa un ammonitore.
Un profeta che aveva come arduo compito quello di rinnovare il Suo ricordo e ricondurli nuovamente alla retta via, rinnovare i Suoi insegnamenti che servivano da guida all'uomo affinché questi potesse svolgere una vita in armonia con se stesso e col creato.
In altre parole, l'Onnipotente offriva loro una nuova occasione per redimersi dai peccati e chiedere il perdono che apre le porte del paradiso.
Fu così che si succedettero i vari inviati, da Mosè (1500 a.C.) a Samuele, Isaia ecc..sino all'ultimo ( ma non ultimo ) Gesù (che dio lo abbia in gloria).
Essi predicavano tutti la stessa parola affinché il mondo intero potesse seguirla; affinché tutti i figli avessero la possibilità di trarre beneficio dai consigli di uno stesso padre unico.
Un monito per l'intera umanità esistente e non soltanto per un preciso popolo: un padre che ama, lo fa indistintamente con tutti i propri figli, dando loro lo stesso preciso insegnamento e non distribuendo consigli diversi a seconda del figlio in questione.
La retta via è unica così com'è unico il modo per affrontare il cammino verso la salvezza. profeti

GESU': ULTIMO PROFETA (MA NON ULTIMO)

Nel vangelo di Giovanni (16:7) Gesù dice Ma io vi assicuro che per voi è meglio, se io me ne vado. Perché se non me ne vado, non verrà da voi il Consolatore che vi difende.
Invece, se me ne vado, ve lo manderò.
Il consolatore a cui fa riferimento il seguente versetto è il profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui): il successore di Gesù nella predicazione della parola di Dio.
Questo versetto, studiato durante il catechismo e caduto nel dimenticatoio, l'ho ritrovato anni dopo in seguito alla mia ricerca di verità.
Troppo piccolo allora per darvi il giusto valore è ritornato dolcemente alla mia attenzione a distanza di diversi anni, quasi volesse aprirmi gli occhi e darmi un'altra possibilità per catturarne il significato reale.
Mi spiego meglio...
Se nella sacra Bibbia vi è menzionata la venuta di un nuovo profeta, e molti cattolici confermano questa realtà...perché, mi chiedo, ci si è fermati a Gesù (che Dio lo abbia in gloria) e non si è seguito invece il suo successore?
Forse perché molti accettano una parte del libro e l'altra no?
Forse perché l'orgoglio impedisce loro di accettare questa realtà?
Forse perché non è sufficientemente chiaro?
Non sono riuscito a darmi una risposta coerente, probabilmente è l'insieme di tutte e tre, non saprei dire; quel che conta è che questo versetto mi ha cambiato radicalmente l'esistenza.
Ho deciso di seguire l'ultima occasione offertaci dal Signore tramite l'ultimo messaggero Muhammad (**), sceso sulla terra per completare il Suo verbo.
Sono ritornato all'Islam, già, proprio così, sono ritornato alla mia religione di origine: tutti nasciamo musulmani (musulmano significa sottomesso alla volontà di Dio), ma poi, i nostri genitori, ci orientano in altro modo, secondo le usanze o le credenze della nazione in cui si vive.
In Deuteronomio 18, Mosè riferì che Dio gli disse:
Per loro farò uscire un profeta come te tra i loro fratelli; metterò le mie parole nella sua bocca e lui dirà loro tutto ciò che gli comanderò.
Se qualcuno non ascolterà le mie parole che il profeta pronuncia in mio nome, Io stesso gliene chiederò conto.
(Deuteronomio 18:18-19).1.
Anche, Isaia 42:1-13 parla del servo di Dio, il Suo "prescelto" e "messaggero" che porterà una legge.
"Egli non vacillerà o si scoraggerà fino a quando si stabilirà la giustizia sulla terra. Nella sua legge le isole porranno la loro speranza"
(Isaia 42:4).

CONCLUSIONI

Questo non è altro che uno dei mille motivi che mi hanno convinto a ritornare musulmano.
Con un po' di logica, abbandonando ogni forma di orgoglio, e analizzando i fatti obiettivamente, non si può che essere d'accordo su quanto spiegato in quest'articolo.
V'invito, dunque, a fermarvi un attimo e a riflettere seriamente sulle mie parole, sulla vostra vita.
Vivere in modo banale è veramente semplice, cari lettori, ingoiando ogni pillola che ci è somministrata senza neanche verificarne l'efficacia.
Ma prendere in mano le redini, decidendo quale direzione seguire, vuol dire realmente fare la differenza !
Grazie per aver dedicato parte del vostro prezioso tempo alla lettura di questo articolo, spero sia stato in qualche modo di utilità.



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