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senso Chi siamo, da dove veniamo, cosa diventeremo?

2011
25 SET



E' buffo pensare a volte come sia possibile che l'uomo del ventunesimo secolo, che ha tutto il mondo ai suoi piedi, ha effettuato scoperte un tempo impensabili ed ha raggiunto un livello intellettivo molto elevato, non sia in grado di rispondere con convinzione e prove logiche a tre semplici domande che riguardano se stesso e la sua esistenza.

Chi siamo? Da dove veniamo? Cosa diventeremo?

Ad essere sinceri alcune volte, dopo innumerevoli studi e ricerche riesce finalmente a trovare un perchè e a dare una spiegazione ''apparentemente'' logica ai tre quesiti sopra citati.
E sottolineo ''apparentemente'' perchè se si analizza a fondo la risposta alla quale si è giunti ci si accorge che tanto sensata e logica poi non sia.
E questo perchè ci si affida prevalentemente ed esclusivamente alle scoperte scientifiche e al materialismo, alle cognizioni acquisite con gli anni, alla natura che deve fare il suo corso e ad altre fantasticherie che non fanno altro che creare nell''essere umano confusione, un velo sugli occhi che lo separa dalla vera realtà, dalla vera ed unica risposta.
Ma procediamo con ordine

Chi siamo?

In questa vita, fatta di alti e di bassi, di momenti felici ed altri bui, vita di contrasti e di varietà , dove il giorno si sussegue alla notte (e viceversa), dove il sole sorge sempre dallo stesso punto e tramonta sempre nello stesso punto,
NULLA E' CERTO!
Tranne due cose che l'uomo non potrà mai assolutamente cambiare trascorressero anche mille anni di studi e di esperimenti scientifici e cioè: il modo per mezzo del quale si viene al mondo e il modo attraverso il quale un giorno se ne uscirà ossia la vita e la morte.
C'è un solo modo infatti attraverso il quale un essere vivente viene al mondo e cioè per mezzo della nascita, la vita (In biologia la vita è la condizione propria della materia vivente, che la distingue dalla materia inanimata) e per quanto riguarda l'uomo dal ventre materno attraverso il concepimento. 12 In verità creammo l'uomo da un estratto di argilla.
13 Poi ne facemmo una goccia di sperma [posta] in un sicuro ricettacolo,
14 poi di questa goccia facemmo un'aderenza e dell'aderenza un embrione; dall'embrione creammo le ossa e rivestimmo le ossa di carne. E quindi ne facemmo un'altra creatura. Sia benedetto Allah, il Migliore dei creatori!
(Corano XXXIII, 12-14)

Il termine concepimento, sinonimo di concezione, deriva dal latino ''cum capere'', cioè "accogliere in sé" ed indica l'atto del concepire un figlio.
Così è stato da sempre e così sarà sino al giorno ultimo e nessuna mente eccelsa, neanche il migliore degli scienziati potrà mai anche solo sperare di mettere al mondo qualcosa per vie alternative.
Per quanto riguarda invece il modo con cui lasceremo questo mondo è chiaro a tutti, con la morte fisica che non fa differenza nè di razza, nè di ceto sociale, nè di religione.
Si definisce morte (dal latino mors) la cessazione di quelle funzioni biologiche che definiscono gli organismi viventi.
Con l'avanzare degli anni l'intero organismo diventa più debole e meno efficiente rispetto alla giovinezza: le ossa diminuiscono di dimensioni e densità, la pelle perde di elasticità, diventando più rugosa, e si assottiglia; i capelli si diradano ed imbiancano; le capacità escretorie dei reni diventano inferiori; il gusto, l'udito, la vista possono peggiorare; l'indurimento delle arterie ed il deposito di grassi nei vasi sanguigni rende più difficile la circolazione sanguigna; la fertilità, soprattutto quella femminile, decresce.
Il corpo un tempo forte e vigoroso pian piano comincia quindi a decadere sino a quando tutto smette di funzionare.
Ma non fa alcuna differenza se si muore di vecchiaia oppure di malattie o di morte violenta: la dimora ultima è la stessa e cioè la terra. (almeno per quanto riguarda il corpo) Dalla terra siete stati creati e alla terra un giorno ritornerete recita un famoso versetto.
Nessuno potrà mai inventare un nuovo metodo per lasciare questo mondo che non sia la morte fisica.
Queste quindi sono le uniche due certezze della vita che giorno dopo giorno si ripetono senza sosta dalla creazione del primo essere vivente sulla terra sino a questo preciso istante, mentre si sta leggendo questo articolo.

coppa

Chi siamo dunque, e da dove veniamo?

Siamo tutti degli esseri imperfetti, strani, pieni di contraddizioni: alcuni lo capiscono e tentano di migliorare, mentre altri si riempiono di orgoglio e cinismo e vanno avanti a testa alta (forse è meglio dire con la testa tra le nuvole o sotto terra come fanno gli struzzi quando non vogliono vedere qualcosa).
Siamo stati creati tutti per opera della stessa mano che onorò Adamo, padre degli uomini, creandolo con le proprie mani e soffiandogli il proprio spirito. 71 [Ricorda] quando il tuo Signore disse agli angeli:
«Creerò un essere umano con l'argilla.
Ognuno di noi proviene da realtà diverse ma ognuno cerca di trovare la strada giusta per se stesso, quella capace di renderlo felice ed appagato e per fare ciò a volte calpesta gli altri senza il benchè minimo rimorso.
Tutti poi, indistintamente, a prescindere da come operiamo, abbiamo in comune la vita e la morte.
stradaTra la vita e la morte vi è poi una strada che ogni essere umano deve percorrere: essa può essere dritta e senza salite oppure tortuosa e piena di difficoltà, tutto dipende da noi stessi, dal modo con cui abbiamo deciso di affrontare il viaggio.
Se abbiamo deciso di essere tra coloro he seguono gli insegnamenti del Creatore (leali, altruisti, magnanimi, sinceri..) allora tutto sarà più semplice, scorrevole; mentre se abbiamo deciso di fare affidamento soltanto sulle nostre forze fisiche e capacità intellettuali allora avremo difronte a noi un sentiero pieno di avversità, di salite, di pugni in pieno volto, di delusioni cocenti, di ingiustizie, di violenze: proprio quello che sta succedendo oggigiorno. A noi dunque la scelta!

Cosa diventeremo?

La risposta è stata già in parte data in precedenza parlando del modo attraverso il quale lasceremo questo mondo:la morte.
Questo per quanto riguarda il nostro corpo fisico.
Ma l'uomo non è fatto soltanto di un corpo materiale in grado di reggersi in piedi e di camminare, ma anche e soprattutto di anima, di spiritualità.
Quella stessa anima che gli permette di amare, di sognare, di condividere emozioni forti, di commuoversi al sorriso di un bambino.
Nel giorno ultimo della nostra esistenza terrena si assisterà ad una netta scissione tra i due (corpo e anima): il primo rimarrà per un pò di tempo (sino a quando cioè non si sarà trasformato in cenere) là dove le mani di coloro ancora in vita lo anno deposto; mentre l'anima si staccherà dal corpo e raggiungerà la sua dimora ultima presso la quale rimarrà in eterno dove sarà giudicata per quanto ha operato in vita.
Se avrà operato al meglio e fatto del bene, la ricompensa sarà adeguata al suo lavoro; mentre se avrà condotto una vita nella perdizione e trasgressione, persa e dannata sarà anche la sua anima. Ogni giorno quindi potremmo concludere dicendo che l'uomo traffica con la propria anima: o la conduce verso il bene oppure verso il male
e come dice un famoso proverbio:

Quel che semini trovi
      seminatore



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