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senso Violenza.. animale.

201
23 lug



Per prima cosa fu necessario civilizzare l'uomo in rapporto all'uomo.
Ora, è necessario civilizzare l'uomo in rapporto alla natura e agli animali".
(Victor Hugo)

Secondo i risultati di alcune statistiche, i maltrattamenti verso gli animali crescono di anno in anno. Ogni giorno milioni di animali diventano vittime dell'incoscienza e della stupidità dell'uomo 'civilizzato' che per puro divertimento li tortura, li abbandona, li uccide, li sfigura.
Viviamo in un mondo, dove i diritti degli animali sono ignorati da quasi tutti, non perché la gente non sappia cosa succede nei canili, per strada o durante le vacanze estive nelle statali, ma solo perché fa finta di non sapere.
E la colpa di tutto questo è principalmente nostra!

animaliNostra quando facciamo finta di non vedere nulla; nostra quando continuiamo a comprare pellicce e borse di pelle; nostra quando compriamo il solito souvenir in avorio che verrà dopo poco tempo buttato via; nostra quando siamo alla ricerca di nuove creme da spalmarci addosso; ma soprattutto nostra quando prendiamo la decisione di accogliere in casa un cucciolo.
Non ci rendiamo conto infatti, che ospitare in casa un animale non è un gioco, non è un capriccio del figlio da accontentare, al contrario, è un impegno da mantenere costantemente tutti i giorni.
Adottare un cucciolo occupa del tempo e richiede dei piccoli sacrifici, soprattutto quando questi comincia a diventare grande e perde il suo fascino di animale giocherellone.
A quel punto è considerato come una spesa in più da sopportare per il misero budget già messo in crisi dalle spese familiari, comincia a diventare un peso: si decide allora di sbarazzarsene, come fosse un vestito vecchio o un oggetto che non si usa più...lo si abbandona.animali
Dopo mesi o addirittura anni di felice convivenza (almeno per l'animale), si decide un giorno di abbandonare il fedele fido per strada, in una campagna disabitata, lontano kilometri dal luogo che lo aveva sino a quel momento ospitato, lontano da chi sembravano essere amico: lo si lascia al proprio destino in un mondo sconosciuto pieno di pericoli che trova il piccolo essere a quattro zampe del tutto impreparato e indifeso.
E i pericoli non tardano ad arrivare, molti muoiono di fame e di sete, altri presi a bastonate da ragazzini in cerca di emozioni, e altri ancora finiscono sotto le ruote di un'automobile, morendo lentamente in seguito ad atroci dolori.
Ogni estate in Italia sono abbandonati circa 100mila cani e 50mila gatti.
Ma i problemi degli animali non finiscono certo qui: dietro l'angolo sono in agguato gli esperimenti scientifici che si compiono in nome della scienza o in nome di qualche cosmetico anticellulite da commercializzare!

Ma com'è possibile tutto questo?
Com'è possibile che succedano ancora queste cose in un paese che grida ad alta voce al mondo di essere civile e civilizzato?
Come può essere ancora possibile che ogni anno centinaia di milioni di animali sono uccisi durante esperimenti di vivisezione?
Ogni campo della ricerca medico/scientifica utilizza questa tecnica, sebbene i risultati che si ottengono siano sbagliati o fuorvianti: fisiologia, patologia, genetica, farmacologia, tossicologia, chirurgia, psicologia, sono soltanto i principali campi in cui si compiono esperimenti di vivisezione. Sugli animali però vengono anche testati pesticidi, cosmetici, armi chimici, ossia sostanze che non servono al progresso scientifico.
Come mai tanti ricercatori impiegano ancora questo metodo che non è mai stato dimostrato essere scientificamente valido?
Quali interessi permettono che, nell'era del computer, si utilizzino ancora gli animali per ricavare dati riguardanti gli esseri umani?

coppa

COS'E' LA VIVISEZIONE ?

vivisezionePer vivisezione s'intende un esperimento in cui sono impiegati animali. I vivisettori invece preferiscono il termine più neutro di sperimentazione animale. In realtà esistono ricerche in cui, pur non compiendo una "sezione da vivo", l'animale subisce un notevole grado di sofferenza. Ad esempio nel campo della psicologia si condizionano gli animali a comportarsi in una certa maniera sottoponendoli a ripetute scariche elettriche attraverso il pavimento della gabbia. La sofferenza inoltre comincia prima dell'esperimento, quando si sottraggono gli animali dal loro ambiente naturale. Quelli invece nati negli allevamenti subiscono dal primo giorno di vita le condizioni innaturali della stabulazione, ossia della permanenza nelle gabbie. La vita di questi animali è scandita dai ritmi imposti dai ricercatori. Hanno spazi ristretti, solitamente non possono socializzare e per questo motivo sono isolati dai loro simili, mangiano quando e come vogliono i ricercatori, spesso restano in stanze perennemente illuminate artificialmente e non vedono mai la luce del sole.
L'inizio dell'esperimento porta spesso gli animali ad un lungo calvario che termina con la morte. Nessuna specie è risparmiata: topi, ratti, conigli, uccelli, pesci, ma anche cani, gatti, scimmie, bovini e cavalli. Secondo i dati ufficiali in Italia ogni anno sono vivisezionati più di 1.000.000 di animali, in Gran Bretagna circa 3.000.000, negli USA 20.000.000, nel mondo 300.000.000/400.000.000. Si compiono esperimenti nelle Università, negli ospedali, in Istituti di ricerca pubblici e privati (ad esempio associazioni per la ricerca delle più svariate malattie), nelle industrie di ogni genere. Tutti i prodotti, prima di essere commercializzati devono, per legge, essere testati sugli animali: farmaci, cosmetici, pesticidi, ma anche olio per i motori delle macchine, additivi alimentari, prodotti per l'igiene della casa, inquinanti ambientali, alcol e tabacco e molti altri. E' sufficiente quest'osservazione per capire l'entità del fenomeno.
Le modalità con cui sono compiuti gli esperimenti sono le più svariate: gli animali sono avvelenati, ustionati, accecati, shockati, affamati, mutilati, congelati, decerebrati, schiacciati, sottoposti a ripetute scariche elettriche attraverso elettrodi conficcati nel cervello e infettati con qualsiasi tipo di virus o batterio, anche quelli che non colpiscono gli animali, come il Treponema Pallidum per la sifilide o l'HIV per l'AIDS. Per non disturbare i ricercatori a volte gli animali sono stati persino devocalizzati, ossia gli sono state tolte le corde vocali in modo da impedirgli di urlare. Comunque, secondo i dati britannici, che sono gli unici al mondo ad essere piuttosto attendibili, nel 70% circa degli esperimenti gli animali non sono anestetizzati e nel 30% rimanente, solo ad una parte è somministrato almeno qualche antidolorifico.

La crudelta' sugli animali conduce alla crudelta' sulle persone?

violenza Le ricerche confermano la forte correlazione esistente tra la violenza contro gli animali e la violenza contro gli umani. Se l'importanza degli episodi di violenza sugli animali come indicatori di relazioni familiari disturbate e campanello d'allarme per futuri comportamenti aggressivi nei confronti di umani è ormai assodata, non possiamo neanche ignorare come la violenza verso gli animali scaturisca dalle medesime cause della violenza verso gli umani e perciò l'abuso di animali nell'infanzia non debba più essere considerato come una fase di passaggio.
Uno studio condotto dalla Northeastern University e dal Massachussets Society for the Prevention of Cruelty to Animals ha rilevato che in un lasso di tempo di venti anni, un gruppo di 153 persone violente con gli animali erano 5 volte più tendenti a commettere crimini violenti, 4 volte più tendenti a commettere reati contro la proprietà, e 3 volte più tendenti a commettere reati connessi con l'uso di stupefacenti di un gruppo di confronto composto da 153 persone non-violente con gli animali.
In uno studio condotto su detenuti per crimini violenti e su un gruppo di individui non-detenuti, non-violenti, il 25% dei detenuti ha riferito di aver inflitto nell'infanzia "crudeltà sostanziali" ad animali, mentre nessuno dei non-detenuti ha riferito storie di violenza sugli animali.
In uno studio svolto su 53 famiglie in terapia psicologica per episodi di abuso di minori, il 60% aveva abusato anche di animali e nei due terzi dei casi, il genitore che abusava aveva anche ucciso o ferito gli animali domestici per ottenere il controllo totale sul bambino. In un terzo dei casi, i bambini avevano abusato degli animali, usandoli come "capri espiatori" per la propria ira.
In uno studio su 28 detenuti per omicidi a sfondo sessuale (tutti maschi) i ricercatori hanno constatato che il 36% aveva abusato di animali durante l'infanzia e il 46% nel corso dell'adolescenza.
In uno studio che utilizzava un campione di 64 uomini, il 48% dei rei di violenza carnale e il 30% dei rei di molestie a minori hanno riferito di aver commesso crudeltà su animali nel corso dell'infanzia o dell'adolescenza.

Lega Antivivisezionista (LEAL) - Via Settala 2, 20124 Milano, tel. 0229401323, [email protected]
Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia:

Capitolo II Articolo 3:
"Nessuno causerà inutilmente dolori, sofferenze o angosce ad un animale da compagnia.
Nessuno deve abbandonare un animale da compagnia."La legge n°189 del 20 luglio 2004 contiene le disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli animali in combattimenti clandestini o in competizioni non autorizzate. Viene inserita così una modifiche al codice penale, nel Libro II del codice penale viene aggiunto il Titolo IX bis - "Dei delitti contro il sentimento per gli animali".

Cosa fare quando si intende segnalare un caso di maltrattamento?

Chiunque, che sia privato cittadino o un'associazione, può rivolgersi ad un qualsiasi organo di Polizia Giudiziaria (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Vigili Urbani, etc...) segnalando uno dei casi di illeciti previsti dalla nuova legge e richiedendo un intervento per accertare il reato ed impedire che questi venga portato ad ulteriori conseguenze.
Inoltre, presso molti comuni italiani, è istituito lo Sportello per i diritti degli animali aperto al pubblico per informazioni e segnalazioni. Dalla LAV , al numero telefonico 06 4461325, verranno fornite risposte e sostegno alle segnalazioni di maltrattamenti.
Gli aggiornamenti sulle iniziative in corso saranno disponibili sul sito www.infolav.org, gli aggiornamenti normativi sul sito www.reteambiente.it.
L'abbandono è un reato punito dal Codice penale (art. 1 comma 3 Legge 189/2004) : "chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro". http://www.zampette.it/crimini/crimini.htm

ATTENZIONE: Questo video contiene immagini toccanti pertanto ne è sconsigliata la visione ai bambini.




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