** NON SI CONOSCE LA VERITA' TRAMITE GLI UOMINI, MA CONOSCI LA VERITA', COSI' SAPRAI CHI LA SEGUE **
logo
Ultimo articolo: Come riconquistare il tuo ex.freccia

riflessioni Velo islamico e velo cristiano a confronto.

2013
09 mag



In una recente ricerca su internet, mi sono imbattuta in una discussione che spesse volte è stata fonte di accesi dibattiti, e cioè la questione del velo. Generalmente, quando si parla di velo, salta subito in mente la donna 'sottomessa e succube' dell'Islam (benché di sottomesso non abbia assolutamente nulla!).
Questa discussione, però, riguardava in particolare, i pregiudizi che emergono quando si parla di velo islamico e le opinioni, tutt'altro che negative, riguardo al velo che indossano le suore.
Ci s'interrogava sul motivo di tutta questa differenza di opinioni a riguardo di uno stesso soggetto: il velo

Che cosa è, e quando nasce l'uso del velo.

hijab L'uso del velo da parte delle donne è molto antico e diffuso.
La prima traccia dell'uso femminile del velo è attestata in un documento legale assiro del XIII secolo a.C. secondo il quale l'uso del velo è permesso esclusivamente a donne nobili mentre è proibito a prostitute e donne comuni che devono girare a capo scoperto.
In questo modo il velo distingue non solo la classe sociale ma anche la "non accessibilità" della nobildonna allo sguardo comune.
Nelle religioni monoteiste, Ebraismo, Cristianesimo e Islam il concetto di coprire la testa fu associato a quello di "sacralità": coprire la testa significava non subire influenze esterne e rimanere concentrati verso il divino.
Coprire un oggetto sacro con un velo ha la stessa valenza e nella stessa magia si usa coprire alcuni oggetti affinché restino "puri". L'uso del velo nella tradizione Cattolica era presente ancora negli anni '60 del secolo scorso: alle donne era vietato l'ingresso in chiesa se non avevano il capo coperto da un foulard.
Col tempo, con la venuta della moda e della liberazione della donna, quest'usanza è andata persa. suore Il velo è in uso ancora oggi per le suore di vari ordini tanto che la frase prendere il velo significa appunto consacrarsi.
Anche le giovani promesse spose portavano un candido e lunghissimo velo che spesso copriva il volto della sposa e che era sollevato solo a cerimonia conclusa, segno del passaggio di stato da nubile a maritata.
madonnaLa stessa Maria, viene da sempre raffigurata con un velo azzurro, mentre alla Maddalena la tradizione assegna un velo rosso.
Lo stesso accadeva nel resto d'Europa: fino al 1175, le donne anglosassoni e anglo-normanne, con l'eccezione delle giovani nubili, indossavano veli che coprivano interamente i capelli e spesso anche collo e mento.
Solo a partire dai Tudor (1485), il velo diventa meno comune ed è sostituito dall'uso di cappucci.
La veletta invece fece la sua apparizione nel XIX secolo e durò fino agli anni '20 riportando il gioco del vedo -non vedo: utilizzata come strumento di eleganza e seduzione o per coprire il dolore nei momenti del lutto.
Ritornando alle statistiche del sondaggio, è emerso che per la maggioranza degli intervistati, una suora che indossa il velo, è ammirata e riverita perché sacrifica la propria intera esistenza consacrandosi interamente al Signore, diventando sposa di Dio.
La donna musulmana, invece, indossa il velo esclusivamente perché obbligata a farlo da mariti gelosi e possessivi.
NULLA DI PIU' ERRATO
!
coppa

Il velo delle suore, è vero, è un segno di sottomissione a Cristo. "Ma io voglio che sappiate che il capo di ogni uomo è Cristo, che il capo della donna è l'uomo, e che il capo di Cristo è Dio.
Ogni uomo che prega o profetizza a capo coperto fa disonore al suo capo; ma ogni donna che prega o profetizza senza avere il capo coperto da un velo fa disonore al suo capo, perché è come se fosse rasa.
Perché se la donna non ha il capo coperto, si faccia anche tagliare i capelli!
Ma se per una donna è cosa vergognosa farsi tagliare i capelli o radere il capo, si metta un velo.
...quanto all'uomo, egli non deve coprirsi il capo, essendo immagine e gloria di Dio; ma la donna è la gloria dell'uomo; perché l'uomo viene dalla donna, ma la donna dall'uomo (creazione N.D. HK);
e l'uomo non fu creato per la donna, ma la donna per l'uomo.
Perciò la donna deve, a causa degli angeli, avere sul capo un segno di autorità.
D'altronde, nel Signore, né la donna è senza l'uomo, né l'uomo è senza la donna. Infatti, come la donna viene dall'uomo così anche l'uomo esiste per mezzo della donna e ogni cosa è da Dio.
(Corinzi 11:3-12)
Ma anche il velo islamico è un segno di sottomissione alla volontà del Signore, Il quale ne fa menzione in diversi versetti coranici.
L'Islam ha fortemente posto l'accento sul concetto di decenza e modestia nell'interazione tra membri di sesso opposto, e il codice di abbigliamento è parte di questo complessivo insegnamento. O Profeta! Dì alle tue spose e alle tue figlie e alle donne dei credenti che si ricoprano dei loro mantelli (jalabib); questo sarà più atto a distinguerle dalle altre e a che non vengano offese. Ma Dio è indulgente clemente!
(Cor., XXXIII:59)
E di' alle credenti di abbassare i loro sguardi ed essere caste e di non mostrare, dei loro ornamenti, se non quello che appare; di lasciar scendere il loro velo fin sul petto e non mostrare i loro ornamenti ad altri che ai loro mariti, ai loro padri, ai padri dei loro mariti, ai loro figli, ai figli dei loro mariti, ai loro fratelli, ai figli dei loro fratelli, ai figli delle loro sorelle, alle loro donne, alle schiave che possiedono, ai servi maschi che non hanno desiderio, ai ragazzi impuberi che non hanno interesse per le parti nascoste delle donne.
E non battano i piedi, sì da mostrare gli ornamenti che celano.
Tornate pentiti ad Allah tutti quanti, o credenti, affinché possiate prosperare.
(Cor., XXIV:31)
Non mi sembra dunque, che l'uso del velo consigliato nel Corano sia considerato obbligatorio!

Non c'è alcuna costrizione nella religione

Allah (gloria a Lui l'Altissimo), conosce perfettamente cosa i nostri cuori nascondono, e mettere il velo senza convinzione soltanto perché si è costretti da qualcuno, non avrebbe senso!
Essere un musulmano, però, vuol dire essere sottomesso alla volontà del Signore e dire che una persona può essere un musulmano e continuare ad avere "la scelta in qualsiasi cosa" è un vero ossimoro.
Si è liberi di scegliere se diventare o no musulmano, ma una volta effettuata la scelta, per essere un buon credente, bisognerebbe avere la coerenza e la costanza di seguire tutti i precetti dell'Islam e non soltanto alcune cose, negandone altre!
Una volta che una persona si è sottomessa ad Allah (*), a essa non viene lasciata scelta nelle questioni già decise da Iddio e dal Suo Messaggero.
Vedasi il versetto seguente che rende la questione dell'obbedienza chiaro sia per gli uomini sia per le donne: "Quando Iddio e il Suo Inviato hanno decretato qualcosa, non è bene che il credente o la credente scelgano a modo loro.
Chi disobbedisce a Iddio e al Suo Inviato palesemente si travia."
(Corano 33:36.)
Il portare il velo è una scelta personale che appartiene a ogni singola donna, chi ama Allah è pudica, riservata e cerca sempre di essere una buona credente rispettando tutti i comandamenti del suo Creatore.
La donna musulmana è esattamente ciò che desidera essere, cioè una donna rispettata e rispettosa, che rispetta per prima se stessa, non facendo del suo corpo un oggetto di desiderio o di guadagno.
Il velo che indossa obbliga l'uomo a focalizzarsi sulla vera personalità della donna e a mettere in secondo piano la sua bellezza fisica.
Essere al passo con i tempi, per una donna musulmana, non significa perdere tutti i propri valori, ma fare di essi un punto di forza per guardare al futuro a testa alta!



stampa
pollice ° Le è piaciuto l'articolo?
Lasci una traccia del suo passaggio nei box commenti in fondo alla pagina e consideri l'eventualità di una donazione.



share° CONDIVIDI




visitatori° VISITATORI SITO frecce
Flag Counter Contatori

disclaimer° DISCLAIMERfrecce

IL SENSO DELLA VITA non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. ** Alcuni testi o immagini inserite nel sito sono tratte da internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, vogliate comunicarlo via email: saranno immediatamente rimossi. ** Gli autori del SENSO DELLA VITA non sono responsabili dei siti collegati tramite link, né del loro contenuto poiché forniti come semplice servizio a coloro che visitano il sito non implicando tale scelta una tacita approvazione dei contenuti dei siti stessi, sulla cui qualità, affidabilità e grafica è declinata ogni responsabilità. Ciò si estende anche ai siti che eventualmente forniscano dei link alle risorse ivi contenute. ** Non siamo responsabili per quanto pubblicato nei commenti dai lettori, ma ci riserviamo il diritto di rimuovere senza preavviso e a loro insindacabile giudizio qualunque commento ritenuto offensivo o lesivo dell’immagine, dell’onore e del decoro di soggetti terzi, commenti blasfemi e volgari, di natura xenofoba o omofoba, oppure che contengono dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla Privacy o che abbiano contenuto pubblicitario. Ognuno si senta libero di esprimere le proprie idee, nei limiti dell'educazione e del rispetto altrui: ben vengano le discussioni vivaci ed animate, ma senza trascendere i suddetti limiti! ** Tutti i dati personali inseriti dagli utenti e dai visitatori all’interno del sito al fine di ricevere newsletter o per iscriversi al sito Internet verranno trattati ai sensi del D.Lgs. 196/2003 la quale disciplina la protezione dei dati personali.


Non abbandoni il sito! ci sono altri alrticoli che la potrebbero interessare.faccina

Privacy Policy - Personalizza tracciamento pubblicitario

* * ARTICOLI_PIU'_LETTI * *

* *   I _ VOSTRI _ COMMENTI   * *

commenti
** No Copyright © la conoscenza non ha prezzo ! **