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islam Dietro il velo: le verità nascoste.

2014
31 mag



La religione islamica, contrariamente all'opinione errata diffusa circa la considerazione della donna, ha dato al cosiddetto 'sesso gentile', tanto sul piano spirituale quanto su quello comunitario: uno statuto mai eguagliato da nessun'altra società umana fino ai giorni nostri.

Un solo essere.

Allah (gloria a Lui l'Altissimo) dice: "O uomini! Temete il vostro Signore che vi ha creati da un solo essere e che, da esso, ha creato la sua sposa, e che fece nascere dalla loro unione un gran numero di uomini e donne."
(Corano, 4: 1)

Stessa responsabilità.

Il Corano affermava già nel VII secolo l'origine comune della coppia e la sua identità spirituale: la donna è così responsabile dei suoi atti e lei sola dovrà renderne conto davanti ad Allah l'Altissimo: "In verità, Io non lascio che vada perduta l'opera di colui che agisce bene, uomo o donna che sia. Voi siete gli uni degli altri."
(Corano, 3: 195)

Seppellire le neonate vive.

Sul piano comunitario l'Islâm ha compiuto una vera e propria rivoluzione culturale e sociale soprattutto quando si pensa alla brutale pratica di seppellire le neonate vive solo perchè si temeva la povertà (essendo una bocca in più da sfamare) e poi perchè la nascita di una figlia femmina costituiva motivo di vergogna.
"Quando si annuncia ad uno di loro la nascita di una figlia, il suo volto si adombra, egli soffoca, si tiene in disparte, lontano dalla gente, a causa della disgrazia che gli è stata annunciata. Conserverà questa bambina nonostante la sua vergogna o la seppellirà nella polvere? Il loro giudizio non è forse detestabile?"
(Corano, 16: 58–59. Vedi anche 43: 17)
L'Islâm ha abolito questa pratica condannandola severamente:
"E quando verrà chiesto alla neonata sepolta viva per quale colpa sia stata uccisa?"
(Corano, 81: 8–9)
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Tenerezza- misericordia.

Nell'Islâm, la tenerezza e la misericordia sono le basi della vita coniugale. Allah (gloria a Lui l'Altissimo),dice: "Tra i Suoi segni (i segni di Dio) vi è [il fatto] che Egli ha creato a partire da voi stessi, per voi, delle spose, affinché trovaste presso di loro la calma ed un rifugio e [il fatto] che Egli ha stabilito tra voi legami di tenerezza e misericordia. In ciò vi sono segni certi per coloro che meditano."
(Corano, 30: 21)

Indispensabilità.

L'uomo e la donna sono indispensabili l'uno all'altra per realizzare un'unione armoniosa . La donna non è un oggetto di cui l'uomo dispone senza alcun riguardo! ella è un rifugio per l'uomo così come l'uomo lo è per lei. Allah (gloria a Lui l'Altissimo) dice: "Esse sono una veste per voi e voi siete una veste per loro."
(Corano, 2: 187)
Il Profeta (pace e benedizione su di lui ) ha dichiarato: «Il più perfetto dei credenti è colui che ha il carattere migliore i migliori tra voi sono coloro che sono i migliori per le loro spose.»
Gli uomini migliori nella mia comunità sono i migliori con le loro donne; le migliori donne nella mia comunità sono le migliori con i loro mariti e quella che si sforza di accettare suo marito in ogni cosa salvo che si tratti di disobbedienza ad Allah.
Il migliore degli uomini è quello che è tenero verso sua moglie come lo è una madre verso suo figlio.
(Al-Tirmidhì)

Eredità.

La Legge islamica precisa che non si può far sposare qualcuno senza il suo consenso. Ciò avveniva nel VII secolo,mentre in Europa è solo molto di recente che si comincia a riconoscere alla donna questo diritto.
• La donna nell'Islâm può avere proprietà. Può stipulare contratti, effettuare scambi, impegnarsi nel commercio. Il Corano dichiara: "Agli uomini (spetta) una parte di quello che si saranno guadagnati e alle donne (spetta) una parte di quello che si saranno guadagnate."
(Corano, 4: 32)

Consulto reciproco.

È all'uomo che incombe di solito la responsabilità finanziaria della coppia. È dunque normale che egli assuma la direzione della famiglia, non comportandosi comunque da dittatore. Al contrario, l'Islâm insiste sull'utilità delle consultazioni familiari, che devono precedere qualsiasi decisione riguardante l'avvenire della coppia o dei figli. Allah (gloria a Lui l'Altissimo), dice: " Se i genitori, di comune accordo e dopo essersi consultati reciprocamente, vogliono svezzare i loro figli,nessuna colpa sarà attribuita loro."
(Corano, 2: 233)

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Divorzio.

Può accadere a volte che la vita coniugale diventi intollerabile e che i coniugi non riescano in nessun modo a riconciliarsi. Come estrema soluzione, è permesso divorziare. La donna, come l'uomo, ha il diritto di chiedere una separazione. Ciò nonostante, il Profeta (pace e benedizione su di lui), ha detto: «Tra le cose permesse, quella più detestata da Allah è il divorzio»
(AbûDâwûd, al-H . âkim).

Unione della famiglia.

L'Islâm ritiene che il ruolo primordiale della donna consista nel mantenere l'unità della cellula familiare. Se essa s'impegna invece all'esterno dell'ambito che le è proprio, ne risultano conseguenze negative per tutta la famiglia: il marito, tornando a casa, non trova un clima in grado di favorire il suo benessere e il suo riposo, ma una donna sfinita come lui da una giornata di lavoro, incapace di sostenerlo o di confortarlo, nascono così incomprensioni e litigi che portano pian piano al suo sfacimento.
Quanto ai bambini, essi sono spesso le prime vittime di una simile situazione: studi hanno dimostrato che senza la presenza costante della madre durante i primi cinque anni di vita, i bambini subiscono disturbi psicologici.
L'asilo nido, pur essendo utile in circostanze eccezionali, non può sostituirsi al ruolo primordiale della madre in quanto i piccoli non hanno bisogno soltanto di latte e vestitini, ma anche e soprattutto della tenerezza e dell'amore che solo la madre può dare loro.
La madre: Allah (gloria a Lui l'Altissimo), ha ordinato all'uomo di essere buono nei confronti di suo padre e sua madre, soprattutto quando questi invecchiano. Questa prescrizione è presente in diversi passaggi del Corano: "Il tuo Signore ha decretato che non adorerete cheLui. Egli ha prescritto la bontà nei confronti dei vostri genitori. Se uno di loro, o entrambi, giungono alla vecchiaia presso di te, non dir loro: «uff!» Non li respingere, rivolgi loro parole rispettose. Inclina verso di loro, con bontà, l'ala della tenerezza; e di' : «Mio Signore! Sii misericordioso nei loro confronti, come essi lo sono stati nei miei quando mi hanno allevato da bambino.»"
(Corano, 17: 23–24)

Poligamìa.

Il pregiudizio più largamente diffuso contro Islâm è certamente quello inerente al tema della poligamia.
L'Islâm, autorizza effettivamente la poligamia in base al versetto seguente:E se temete di non essere equi nei confronti degli orfani, prendete allora dellemogli, due, tre o quattro tra le donne che vi piacciono. Ma se temete di non essere giusti, allora (non prendetene che) una sola.
(Corano, 4: 3)
Su questo punto bisognerebbe soffermarsi a lungo per spiegare chiaramente il perchè di questa affermazione, posso per ora dire che questo versetto scese in un momento ben preciso della storia: il Profeta (pace e benedizione su di lui), aveva incoraggiato i suoi compagni a prendere gli orfani a loro carico integrandoli nelle loro famiglie.
In questo modo milioni di bambini rimasti privi di genitori avrebbero finalmente potuto avere una famiglia. Questa azione umanitaria però, poteva rappresentare un peso eccessivo per una coppia monogama, così venne permesso di prendere altre mogli così che potessero aiutare nell'educazione dei figli.
O ancora, la permissione di avere più mogli scese durante il periodo di sanguinose guerre contro l'Islam; periodo in cui molti mariti morivano e per agevolare le vedove rimaste senza sostentamenti, scese questo versetto in loro favore.
Occorre ricordare ,tra parentesi, che è la prima volta che una religione ha posto restrizioni al numero delle mogli.
Non vi è nessuna restrizione di questo genere né nell'Antico Testamento, né nel Nuovo Testamento, anche i preti cristiani praticavano la poligamia. Nessuna restrizione nemmeno presso gli indù, gli zoroastriani, ecc.» L'Islâm non riconosce alla natura umana più virtù di quanta ne possieda: invece di imporre una monogamia puramente teorica, dietro la quale, spesso, si cela l'adulterio, la legge islamica ha autorizzato la poligamia limitandola e codificandola ma soprattutto legalizzandola.
Quanto al velo, occorre innanzitutto mettere in evidenza il fatto che esso costituisce un obbligo che si trova alle origini delle tre religioni monoteiste.
Ecco quindi che la donna ebrea sposata deve portare il velo e coprirsi interamente i capelli.
Il Cristianesimo non sfugge a questa regola. Nel Nuovo Testamento vediamo Paolo pronunciare queste parole: «Perché se una donna non si mette il velo, si tagli anche i capelli. Ora, se è cosa vergognosa per una donna avere i capelli tagliati o essere rasata, allora si copra il capo con un velo.»
(Lettera di Paolo ai Corinzi, I, 11: 6)
La musulmana che sceglie di portare il velo non è «integralista» ma semplicemente praticante.
Proibire ad una persona di praticare la sua religione significa manifestare un'intolleranza degna del fanatismo medievale che ha devastato l'Europa .
Non è per disprezzare la donna e denigrarla che l'Islâm le prescrive di nascondere le attrattive del suo corpo all'esterno della dimora coniugale, ma è per proteggerla contro l'insorgere dei capricci e della concupiscenza e contro le maldicenze, i comportamenti arditi e gli sguardi malsani.
In conclusione di quanto espresso sin'ora, non è la concorrenza che bisogna promuovere tra i due sessi, ma la complementarietà; non è l'uguaglianza esteriore che bisogna cercare di instaurare nella società, ma l'equità e la giustizia. Alexis Carrel, Premio Nobel, nelle sue «Réflexions sur la conduite de la vie» afferma: «L'uomo e la donna sono differenti l'uno dall'altra,ma complementari. Non è solo per i loro organi genitali e la loro morfologia che si distinguono.
Le loro cellule, i loro umori, il loro stesso sangue portano l'impronta anatomica o chimica del loro sesso.(….)
Le sue funzioni (della donna) organiche e psichiche sono incentrate sulle modificazioni cicliche dell'ovaia. La rigenerazione ovulare, la preparazione ad eventuali maternità, la gravidanza, l'allattamento costituiscono il destino naturale della donna. E sottrarsi a tale destino non è esente da pericoli: lo squilibrio nervoso e mentale è il prezzo che la donna deve pagare quando le condizioni di vita o la sua stessa volontà si oppongono al compimento della sua funzione naturale.»
Nell'Islâm, la donna è l'asse attorno al quale gravitano gli elementi di una famiglia, è il tesoro gelosamente custodito da tutta la famiglia: ciascun membro vede in lei l'eredità del passato e la garanzia dell'avvenire



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