** NON SI CONOSCE LA VERITA' TRAMITE GLI UOMINI, MA CONOSCI LA VERITA', COSI' SAPRAI CHI LA SEGUE **
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Ultimo articolo: Come riconquistare il tuo ex.freccia

senso Siamo tutti sottomessi.

2011
25 SET



La vita è uno stato transitorio in cui l'uomo deve soggiornare per un certo periodo della propria esistenza, senza mai dimenticare però che ogni cosa proviene da Dio, la sua stessa esistenza è opera di una mano superiore.
Tutto ciò che è tra i cieli e la terra è sottomesso al Suo ordine, e non vi è segreto che Egli non conosca né destino che Egli non abbia già in precedenza stabilito per le creature: da Lui veniamo e a Lui torneremo, e Lo preghiamo e ci sottomettiamo a Lui affinché Egli sia clemente con noi e ci guidi sulla Retta Via. "Glorifica Allah ciò che è nei cieli e nella terra. Egli è l'Eccelso, il Saggio. Appartiene a Lui la sovranità dei cieli e della terra, crea vita e dà morte, Egli è l'Onnipotente. Egli è il Primo e l'Ultimo, il Palese e l'Occulto, Egli è l'Onnisciente. Egli è Colui che in sei giorni ha creato i cieli e la terra, poi Si è innalzato sul Trono. Egli conosce ciò che penetra nella terra e ciò che ne esce, quel che scende dal cielo e quel che vi ascende. Egli è con voi ovunque voi siate. Allah osserva ciò che fate. Appartiene a Lui la sovranità dei cieli e della terra. Ad Allah tutte le cose saranno ricondotte"
(Corano-Al Hadîd,1/5).
C'è tuttavia chi per orgoglio e ignoranza, non ammetterà mai l'esistenza di un qualcosa di superiore e invisibile ai propri occhi che è in grado di regolare tutto... ma la vita è satura di fenomeni che i nostri limitati cinque sensi non riescono a captare!
Cominciando dalla nostra anima, i nostri sentimenti, che seppur tutti ammettano che esistano, non possono essere visti materialmente, eppure questo non significa che non ci siano.
Oppure il nostro cervello (e non parlo della materia grigia vera e propria ma del suo significato più profondo che è quello della sua capacità di ragionare, di sognare ecc.): non possiamo vedere materialmente come prendono forma i nostri pensieri eppure ci sono! O ancora il nostro istinto che guida inconsciamente i nostri gesti!
Perchè allora rifiutare l'idea di un essere superiore soltanto perchè non si è in grado di vederlo fisicamente?
La risposta è semplice: perchè per natura l'uomo ha paura di tutto ciò che non può toccare con mano, che va contro le sue naturali convinzioni che porta con sè dalla nascita poiché questo significa distruggere quelle barrire che si è costruito nel corso degli anni e che gli offrono una relativa sicurezza.
La realtà, che si voglia ammetterlo oppure no, è che ogni nostro gesto quotidiano è sotto il costante controllo di colui il quale ci ha messo al mondo la prima volta, che ci farà morire quando la nostra ora giungerà, e che sarà in grado di riportarci in vita una seconda volta!
L'uomo non ha alcun controllo su se stesso, se non quello che gli è stato concesso dal suo Creatore: non ha alcun potere sulla data e sul luogo della sua nascita, similmente, non saprà mai dove o come morirà.
Ha indubbiamente una natura fragile, che richiede molte attenzioni per sopravvivere: ha bisogno costantemente di nutrimento, d'igiene personale, di riposo notturno. Egli è indifeso contro gli incidenti improvvisi e imprevedibili che hanno luogo nel mondo, ed è debole di fronte ad essi. Allo stesso modo, è esposto a rischi imprevedibili per la salute, sia che egli risieda in un luogo molto civilizzato, sia che viva in un remoto e arretrato villaggio di montagna. Non importa quanto una persona creda di essere potente: a meno che questo non sia la volontà di Allah, una persona non può evitare che un qualcosa di negativo accada. È abbastanza probabile che, in qualsiasi momento, l'uomo possa sviluppare una malattia incurabile o mortale. In qualsiasi momento, può capitare un incidente che danneggia irreparabilmente la forza fisica della persona o le sue attrattive più invidiabili.
Gli infiniti bisogni dell'uomo sono stati creati con un fine: fargli comprendere che egli è un servo di Allah, e che questo mondo è per lui una dimora temporanea: ogni cosa che gli è stata offerta in questo mondo, dal suo stesso corpo a quanto lo circonda, non è altro che un dono temporaneo, un dono che da un momento all'altro gli può essere sottratto. sottomessi

Siamo tutti sottomessi', recita il titolo dell'articolo, ed è questa la realtà dei fatti!
L'uomo crede e pretende di poter bastare a se stesso, di essere pienamente libero nelle proprie azioni, ma la vita che svolge è piena di divieti, di stop, di regole da seguire.
Siamo sottomessi alle regole stradali se non vogliamo rischiare di incorrere in qualche multa salata o nei casi più gravi, in qualche incidente; dobbiamo sottostare alle leggi della nazione (sia essa repubblica o monarchia); alle regole del galateo; alle regole dei nostri datori di lavoro che altrimenti ci licenzierebbero già dopo la prima settimana lavorativa; a quelle dei nostri insegnanti; dei nostri genitori, e via discorrendo.
Tutto intorno a noi, quindi, è un codice di comportamento da seguire, codice creato dall'uomo stesso e di conseguenza soggetto a numerosi errori essendo l'uomo di per sè creato imperfetto.
Perchè allora ostinarsi a rifiutare le leggi Divine perfette, quelle dettate da Colui il quale conosce alla perfezione le nostre esigenze, i nostri bisogni, le nostre capacità, i nostri limiti! Chi meglio di Colui il quale ci ha messo al mondo conosce ciò che è giusto per noi e ciò che è sbagliato?
Chi meglio di un creatore di un macchinario qualsiasi ne conosce alla perfezione il funzionamento; sa quali tasti premere e quali leve spingere per farlo andare nel pieno delle sue capacità?
L'essere umano ha bisogno necessariamente di regole, di un codice morale e civile che lo guidi nel suo cammino.sottomessi Sfortunatamente oggigiorno si sta assistendo a un fenomeno particolare: il concetto di "peccato" o di "moralmente scorretto" sembra avere perso importanza.
La psicologia modernista a lungo ha invitato l'uomo a non coltivare atteggiamenti di auto-costrizione o di auto-repressione, ma, al contrario, ha insistito sulla legittimità della soddisfazione di qualsiasi impulso. L'esperienza ci dice, invece, che più l'uomo si sente libero, meno lo è effettivamente, che meno si sente vincolato, nelle sue azioni, da una legge morale forte, più è infelice. Non si può spiegare altrimenti l'alto tasso di malattie nervose e di suicidi nei paesi ricchi e "progressisti", nonostante la libertà di cui ognuno sembra beneficiare e a dispetto del benessere materiale raggiunto.
Ma la libertà non è "fare ciò che si vuole", ma "fare ciò che si deve", ciò che è giusto e corretto perché soltanto in questo modo l'uomo riesce a realizzare pienamente se stesso.
L'esperienza dimostra che, come una malattia non curata tende a progredire, così le azioni riprovevoli e il cattivo comportamento tendono a radicarsi nella vita dell'uomo: se non impedite o biasimate, sono assimilate dall'uomo, ci si abitua a esse e, col tempo, diventerà molto difficile cambiarne l'attitudine.
Ciò che un tempo era considerato peccato, qualcosa di amorale, scorretto, ora assume esattamente l'aspetto contrario: il bene è considerato male e il male è considerato bene.
Cominciano a essere tollerate tutte quelle azioni che sono scorrette verso se stessi e verso gli altri, come la corruzione morale e materiale, l'egoismo, l'ingiustizia, la vanità, la corsa al successo e al profitto, calpestando chiunque si trovi sul proprio cammino.


kaftano
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SIAMO TUTTI SOTTOMESSI: SIAMO TUTTI MUSULMANI!

Ebbene si!
Questa è la realtà dei fatti: il significato della parola 'musulmano' è esattamente: sottomesso.
Essere musulmano significa essere colui che si sottomette e obbedisce alle leggi di Dio Onnipotente. Ogni cosa governata dalla legge di Dio Onnipotente è Musulmana. Così quando un bimbo viene fuori dal grembo materno nel preciso istante che Dio ha ordinato, è musulmano. Quando il sole percorre la sua orbita, musulmano. Quando la luna gira intorno al sole è musulmana. Ogni cosa che si sottomette a Dio Onnipotente ed è creata e governata dalla Sua volontà è musulmana.
Di conseguenza logica ogni bambino nasce intrinsecamente musulmano, ma è poi condotto su altri orientamenti a seconda del luogo in cui è apparso per la prima volta in questo mondo: se i suoi genitori sono cristiani, lo battezzeranno e lo orienteranno verso la credenza della trinità; se sono buddisti, lo orienteranno sulla strada del buddismo; se sono musulmani, lo convinceranno dell'esistenza di un Dio unico e assoluto che regola tutto.
Seguendo quindi il ragionamento che tutti nasciamo musulmani (sottomessi in tutto e per tutto alla volontà del Signore), si può quindi affermare che Gesù era musulmano, sua madre benedetta era musulmana, Abramo era musulmano, Mosè era musulmano, tutti i profeti lo erano perché obbedirono alle leggi di Dio Onnipotente.
L'Islam dunque non è per nulla una religione relativamente recente, ma è 'LA' religione per eccellenza, unica e assoluta che ha da sempre regolato la vita degli uomini, i quali però, con il trascorrere dei secoli e delle generazioni, ne hanno modificato il nome.
Che Allah perdoni i nostri peccati e ci riporti tutti verso la retta via!



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