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islam La morte e l'Islam.

2011
25 SET



Perchè viviamo? E ancor di più, perchè moriamo?
Ogni essere umano percepisce la morte come l''inesorabile varco che attende ogni uomo, di qualsiasi condizione sociale, qualsiasi latitudine e di qualsiasi credo filosofico o religioso questi sia.
Ognuno di noi si chiede se la morte sia l'esperienza definitiva con la quale veniamo consegnati al nulla assoluto, oppure se si tratti solo di un passaggio verso una nuova condizione esistenziale.morte

Visione della morte nelle altre culture.

Tutte le culture umane che si sono succedute nella storia hanno considerato la morte come il passaggio verso un’altra vita.
Le culture preistoriche la pensavano come un ricongiungimento con i propri antenati.
Le culture antiche più evolute, come quella sumera, egizie e greca, credevano che la morte fosse l’inizio di un viaggio che portasse il defunto in un luogo fisico, nel quale cominciare una nuova vita.
Bisognerà attendere le religioni orientali, come l’induismo e il buddismo per assistere ad una concezione più spirituale della vita oltre la morte, fino a quando il cristianesimo parlerà addirittura di “risurrezione dei corpi”.
L’unica cultura che sembra abbia smarrito la domanda fondamentale sulla morte è proprio quella contemporanea
Ormai saturo di materialismo scettico l’uomo del nostro tempo non pensa più alla morte, e se ci pensa, tende a considerarla come il definitivo disfacimento dell’esperienza esistenziale; come la fine di tutto !

La morte da un punto di vista islamico.

Secondo i principi della religione islamica esistono prevalentemente due tipi di morte, ossia il Corano individua due momenti nei quali l'anima è tirata via dal corpo, e questi sono denominati la PICCOLA MORTE e la GRANDE MORTE.

LA PICCOLA MORTE

Avviene quotidianamente ogni volta che ci si addormenta: Allah (*gloria a Lui l'Altissimo), riprende l'anima dal corpo per poi rilasciarla al momento del risveglio, riportando l'individuo dormiente in vita.
Mentre dormiamo, infatti, non abbiamo alcuna percezione del mondo esterno e del tempo che scorre intorno a noi, siamo letteralmente come morti, anche se le nostre funzioni vitali continuano a compiere il loro incessante lavoro.

LA GRANDE MORTE
E'quella definitiva, dopo la quale non c'è più ritorno, non c'è più vita nel mondo terreno.
Allah tira su le anime al momento della morte e quelle che non muoiono durante il sonno. Trattiene poi quella di cui ha deciso la morte e rinvia l'altra fino a un termine stabilito
(Corano, XXXIX:42.)

La GRANDE MORTE, quella definitiva, ha caratteristiche ben precise spiegate con precisione in alcuni versetti del sacro Corano.
** E' INEVITABILE **
Innanzitutto essa è inevitabile, infatti, ogni essere vivente termina il suo cammino attraversando obbligatoriamente questo stadio della vita dal quale non può in alcun modo sfuggire.
Ricordiamo che tutto quello che è stato creato è destinato a morire! Tutto perirà, eccetto il Suo Volto. A Lui appartiene il Giudizio e a Lui sarete ricondotti
(Corano, XXVIII:88.)
In verità dovrai morire [Muhammad (**)] ed essi dovranno morire
(Corano, XXXIX:30.)
** HA UN TERMINE STABILITO **
Non è possibile anticipare o ritardare la morte, giacché la decisione unica spetta ad Allah (*), che per ogni sua creatura ha fissato un termine.
Nessuno muore se non con il permesso di Allah, in un termine scritto e stabilito
(Corano, III:145)
Ogni comunità ha un termine stabilito, e quando il suo tempo giunge, non si ritarderà di un' ora e non si anticiperà
(Corano, VII:34).

Che cosa avviene concretamente quando la nostra ora è ormai giunta?

Allah l'Altissimo, invierà degli angeli aventi il compito ben preciso di prendere in consegna l'anima e separarla così dal corpo materiale. Egli è Colui che domina i Suoi servi, e manda incontro a loro i custodi [gli angeli]. E quando giunge la morte, i nostri inviati [gli angeli della morte], lo tirano su senza negligenza.
(Corano, VI:61).
Questo rappresenterà un momento piacevole per tutti coloro che sono stati 'sottomessi e fedeli', costoro saranno rassicurati sulla ricompensa del Paradiso.
"Su coloro che dicono: "Il nostro Signore è Allah", e che seguono rettamente [la Via] scendono gli Angeli [dicendo]: Non abbiate paura e non affliggetevi; ricevete la bella notizia del Giardino che vi è stato promesso. Noi siamo vostri alleati in questa vita e nell'altra, e in quella avrete ciò che l'anima vostra desidereranno e quel che chiederanno. Questa è l'ospitalità del Perdonatore, il Misericordioso
(Corano,XLI:30-33).
Coloro che invece avranno disobbedito agli ordini del loro Creatore Unico, vivranno questo momento con estrema angoscia, paura e sofferenza.
A causa del dolore che si proverà nel momento del trapasso l'uomo, si troverà in uno stato confusionario, dove non capirà bene cosa gli sta avvenendo, uno stato di ebbrezza: L'ebbrezza della morte verrà in verità: Questo era quello che cercavi di evitare
(Corano,L:19)
Superato il momento del trapasso, le anime affrontano poi, un primo viaggio verso il cielo per poi ritornare nella loro tomba dove attenderanno il Giorno del Giudizio.
Due volte sarà punito l'uomo: la prima volta nel suo sepolcro, aspettando il Giorno del Giudizio universale, con una pena che gli farà emettere urla così atroci che gli animali riusciranno a sentire; e la seconda volta dopo esser stato giudicato nell'Inferno.
Sarebbe più che consigliabile dunque per un credente, chiedere costantemente protezione dalla punizione della tomba e agire correttamente.
A tale proposito Abu Hurayra ha riportato che il Messaggero di Allah (**) ha detto:
Quando uno di voi dice il tašahhud [le ultime parole che si dicono alla fine di ogni salat] chieda protezione ad Allah da quattro [cose]. Dica:
O Allah, Ti chiedo protezione dalla punizione dell'Inferno, dalla punizione della tomba, dalle difficoltà e dalle tribolazioni della vita e della morte, e dal male dell'afflizione del al-Masih al-Dajjal
[Allahumma inni a'udhu bika min 'adhab-il-qabr, wa min 'adhabi Jahannam, wa min fitnat-il-mahya wa-l-mamat, wa min šarri fitnat-il-Masihi ad-Dajjal] (Muslim 588)
Sul letto di morte,invece, il musulmano cerca di pronunciare la formula di fede:

Io attesto che non c'è altro Dio al di fuori del Dio Unico, e attesto che Mohammed è il messaggero di Dio
.

La gente che lo circonda lo aiuta pronunciando davanti a lui la stessa formula, a voce alta, mentre agonizza UNA VOLTA CONSTATATA LA MORTE La tomba è la prima dimora dell'Aldilà. Il seppellimento è un obbligo fin da quando il figlio di Adamo uccise suo fratello, e Allah l'Altissimo gli inviò un corvo per insegnargli come sotterrarlo. Poi Allah gli inviò un corvo che si mise a scavare la terra per mostrargli come
nascondere il cadavere di suo fratello. Disse: Guai a me! Sono incapace di essere
come questo corvo, sì da nascondere la spoglia di mio fratello?..
(Corano V. Al-Mâ'ida, 31)
Una volta constatata l'effettiva morte dell'individuo,
•Bisogna chiudere gli occhi del morto immediatamente dopo che la separazione del corpo dall'anima diviene effettiva.
•Bisogna , ove sia possibile, lavare il corpo esamine prima della sepoltura. Se il lavaggio del corpo non è possibile a causa di ferite eccessivamente gravi, è sufficiente il tayammum.
•Si avvolge poi in tre pezzi di stoffa bianca non costosa, dopo avergli levato gli abiti comuni.
• Le persone presenti devono dire del bene e astenersi dal pronunciare parole inutili.
Umm Salama (***) riferì che il Messaggero di Allah (**) disse:
«Quando siete presenti (accanto) ad un malato o ad un morto, dite del bene, poiché gli Angeli sono depositari di ciò che dite» (Muslim). • E' raccomandato a chi è presente di dire: Siamo di Allah e a Lui ritorniamo (Corano II. Al-Baqara, 156)
• E' obbligatorio rendere immediatamente pubblica la constatazione certificata del decesso.
• Preparare il sudario (kafan) e gli aromi (hunût): profumi, incenso, mirra.
• E' raccomandato pagare immediatamente i suoi debiti perché le sue azioni non rimangano sospese fino al loro regolamento.
Secondo Abu Hurayra (***), il Messaggero di Allah (**) disse:
« L'anima del credente resta sospesa a causa dei suoi debiti, e ciò fino al loro regolamento» (Ahmad, Ibn Majah e Tirmidhi). •Dopo averlo avvolto nei pezzi di lenzuolo, si celebra il rito funebre che può essere celebrato anche in assenza del corpo, in qualsiasi parte del mondo.
•Per la sepoltura, si scava la tomba in modo che sia parallela alla Mecca, il più fedelmente possibile; e la testa del morto è girata leggermente verso la destra, di modo che il suo viso sia di fronte alla Ka'abah. Quando si deposita il corpo nella tomba, si pronuncia la formula: "Nel nome di Dio e nella religione del messaggero di Dio".

CIO' CHE E' VIETATO FARE SUL LUOGO DI SEPOLTURA

1.E' proibito costruire un mausoleo.
2. Non è permesso deporre dei fiori sulla tomba, iscrivervi dei versetti del Corano o costruirla in marmo: Il denaro speso per queste cose è più utile per i vivi, e soprattutto per i musulmani poveri. L'aspetto esteriore della tomba, le decorazioni e gli ornamenti non sono di alcun soccorso per il morto, che viene giudicato soltanto in funzione delle sue azioni.
3.La processione intorno alle tombe è vietata.
4. E' illecito pregare in direzione di una tomba.
5. E' formalmente proibito rivolgersi ad Allah prendendo come "intermediario" un defunto, o chiedere al morto soccorso e favori, sia che si tratti di un Profeta, di un wâlî, di uno sharîf (discendente del Profeta), ecc.
6. E' proibito trattenersi sopra o accanto ad una tomba in attesa di guarigione, di un segno di benessere o di sollievo, di una richiesta soddisfatta, ecc.
7. Non è permesso aspergere la tomba con profumo o acqua.
ecc. ecc...
C'è nell'Islam la credenza che il morto riceva la visita di angeli, che gli pongono alcune domande sulla fede. Ecco perché si pronuncia, dopo la sepoltura, una serie di testi per suggerire la risposta da dare.
Che Dio ti rafforzi in questa prova poiché il Corano dice: Coloro che credono, Dio li ha rinfrancati con una parola ferma nella vita presente e nell'aldilà. Dio svia i prevaricatori e Dio fa ciò che vuole.
Corano (XIV, 27)
E ancora:
Oh anima tranquilla, ritorna verso il tuo Signore piacente e piaciuta; entra dunque tra i Miei servi! Entra nel Mio Paradiso!.
(Corano,LXXXIX, 28-30)



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