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riflessioni Liberiamo la donna !

2015
29 nov



La donna nacque dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore, ma dal suo lato per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata.

Quando si affronta l'argomento DONNE e DIRITTI, viene subito in mente la povera donna musulmana sottomessa, costretta a vivere in una gabbia; donna-oggetto che non gode di alcun diritto (neanche di guidare una automonile!?); venduta per quattro cammelli o poco più; venduta e fatta sposare ancora bambina a degli uomini senza scrupoli; oppure acidificata se solo osa pronunciare una parola di troppo; obbligata a dividere il proprio marito con altre spose e intrappolata nel proprio velo che non fa altro che sminuirne il valore.
Con il trascorrere del tempo e degli eventi, mi sono resa conto che i numerosi pregiudizi degli occidentali circa la figura femminile nell'Islam, non hanno altro obiettivo che di toglierle la sua dignità, facendo della donna occidentale il modello da seguire.
So che questa ultima affermazione possa sembrare forte, ma interroghiamoci su una cosa e rispondiamo il più obiettivamente possibile:
la situazione attuale della donna in occidente è una situazione che le fa onore o al contrario la avvilisce e la disonora?
Certo, in questi ultimi secoli, il gentil sesso ha conquistato innumerevoli diritti dal punto di vista lavorativi, sociali, politici e umanitari; ma le è bastato per guadagnarsi l'appellativo di donna rispettata e valorizzata per come merita?

Illusoria emancipazione femminile.

L'emancipazione femminile ha rappresentato da sempre la ricerca spasmodica di un'uguaglianza tra la donna e l'uomo, affinchè anche il gentil sesso potesse finalmente usufruire delgi stessi diritti concessi a quest'ultimo.
Nel femminismo occidentale la donna cerca il proprio valore in relazione alla figura maschile accettando, in questo modo, che l’uomo rappresenti lo standard di riferimento.
Secondo tale logica, una donna non potrà mai realizzarsi come essere umano se non a patto che diventi uguale all’uomo, e nonostante Dio la onori con qualcosa di esclusivamente femminile, ella è troppo occupata a trovare il suo valore in riferimento agli uomini, per apprezzarlo o persino per notarlo.
Rivendicare l'uguaglianza tra l'uomo e la donna è una assurdità perchè equivale a non tener conto delle specificità dei due sessi sia sul piano fisico, mentale ed anche psichico.
Parità dei sessi allora: pesante sconfitta o vittoria?Le donne hanno lottato duramente per ottenere le stesse opportunità in campo lavorativo, riuscendo ad inserirsi persino in settori che sino ad allora erano stati esclusività solamente maschili.( data la difficoltà dei compiti svolti )
Sono finalmente riuscite a raggiungere i loro traguardi, ma sono talmente accecate dal successo ottenuto da non rendersi conto che tale emancipazione è solamente illusoria, visto che ancora oggi il loro salario è ben inferiore rispetto quello maschile!
Sebbene le qualifiche delle donne siano uguali o anche migliori rispetto a quelle degli uomini, spesso le loro competenze non ricevono lo stesso riconoscimento e la loro carriera è più lenta.
Nell'UE questo fenomeno determina un divario retributivo medio tra donne e uomini del 16%.
E poichè le donne percepiscono una retribuzione oraria inferiore e accumulano un minor numero di ore di lavoro nel corso della loro vita rispetto agli uomini, anche le loro pensioni sono ridotte. Di conseguenza, tra gli anziani vi sono più donne in stato di povertà rispetto agli uomini.
Ma non è di parità che si vuol parlare in questo articolo, bensì del prendere coscienza di quale effettivamente sia la condizione della donna nell' era attuale.

In quale cultura la donna è valorizzata come meriterebbe?

Si punta continuamente il dito contro il modo di vedere e trattare la donna nel mondo musulmano, trasformandosi improvvisamente tutti in crocerossine aventi il compito di salvarle da un destino fatto di denigrazione, ingiustizia e sottomissione!
Si lotta affinchè non esistino più episodi di donne acidificate dai loro mariti-padroni; affinchè scompaia per sempre il fenomeno delle ''spose bambine'', delle donne vendute per niente...ma siamo realmente sicuri che la donna occidentale vivi realmente una condizione migliore?
Dopo accurati approfondimenti e riflessioni, penso di aver trovato qualcosa in comune tra la cultura islamica e quella occidentale: sono entrambe maschiliste, patriarcali.
Attenzione, parlo di cultura, non di religione, che sono due cose ben distinte e separate.
Il mio livello di istruzione mi ha insegnato che vi è una abissale differenza tra le due: la prima è l'insieme degli usi e costumi, e dei valori collegati che ogni generazione, dopo aver appreso, conservato, modificato dalla precedente, trasmette alle generazioni successive.
Sono, quindi, il risultato di usi e costumi di singoli nazioni.
La religione, invece, è il complesso di credenze e atti di culto che collega la vita dell'uomo a un ordine superiore, ad una divinità perfetta e infallibile nei suoi insegnamenti e precetti.

Velo o minigonna?

Se da un lato la cultura islamica sembra nascondere la donna dietro una gabbia di tessuto, isolandola socialmente; la cultura occidentale, invece, tende a umiliarla, facendola apparire come mero oggetto sessuale.
Le donne continuano ad essere subordinate e giudicate in base all’aspetto fisico e vengono identificate in base al giudizio maschile.
I mass media presentano il matrimonio come una forma di schiavitù, la maternità come una calamità, la modestia e la purezza come anticàglia, rappresentano il sesso occasionale come uno svago innocuo.
Ritraggono le donne occidentali come felici e soddisfatte, orgogliose di vestirsi ( o meglio, S-vestirsi ) come le pare.
Agli occidentali hanno fatto il lavaggio del cervello facendo credere loro che le donne musulmane siano oppresse, ma è vero il contrario: sono le donne occidentali le vere oppresse, schiave delle mode che le degradano, ossessionate dal peso, imploranti l'amore di uomini che le usano e le abbandonano senza rimorsi.
La maggior parte di loro è infelice e depressa!
Nel mondo si stima che circa 340 milioni di persone soffrano di depressione.
La fascia di età più colpita è quella compresa tra 30 e 49 anni.
Il disturbo depressivo è circa due volte più frequente tra le donne.
Attualmente la depressione è considerata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità la seconda causa di disabilità nel panorama delle malattie fisiche e psicologiche, seconda solo all’infarto. donne Milioni di donne sono in cura con farmaci antidepressivi, odiano il proprio lavoro e piangono di notte per uomini che hanno detto di amarle e poi le hanno usate e se ne sono andati.
E' a questa donna che dovrebbe rifarsi quella musulmana?
Dovrebbe liberarsi della sua prigione di stoffa per sentirsi pienamente libera, realizzata, valorizzata e DEPRESSA?
Ricordiamoci, cari amici e soprattutto care amiche, che il valore di una donna non lo si dimostra in base a quanto corta sia la sua gonna o trasparente la sua camicia; in base a quanto tessuto è riuscita finalmente a togliersi di dosso!
velo -Tawakkul Karman, premio Nobel per la pace 2011.
Quando i giornalisti le hanno chiesto a proposito del suo velo, insinuando che non fosse adeguato al suo livello di educazione ed intelletto, lei rispose: "L'uomo preistorico era pressoché nudo, e mano a mano che il suo intelletto si è evoluto ha iniziato a coprirsi di più. Ciò che sono oggi e ciò che indosso rappresenta il più alto livello di pensiero e civilità che l'uomo abbia mai raggiunto, e non è per nulla retrogrado. Piuttosto la nudità dilagante oggi è un segno di ritorno alla barbaria".

Uomo- padrone.

violenza Il 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, non è una data a caso.
E' il ricordo di un brutale assassinio, avvenuto nel 1960 nella Repubblica Dominicana, ai tempi del dittatore Trujillo.
Tre sorelle, di cognome Mirabal, considerate rivoluzionarie, furono torturate, massacrate, strangolate.
Buttando i loro corpi in un burrone venne simulato poi un incidente.
Da allora le cose non sono cambiate di molto: le donne continuano incessantemente ad essere vittime violenzee abusi.
Ci sono meccanismi mentali radicati e difficili da estirpare.
Moltissimi uomini, occidentali compresi, sono convinti che la donna sia un oggetto di loro appartenenza di cui disporre a piacimento.
Se la donna non è sempre conseziente o non prova più gli stessi sentimenti, l’uomo-padrone reagisce scaricando su di lei tutta l’arretratezza incivile che si porta dentro.
L’uomo-padrone si sente tradito nell’orgoglio, prosciugato della sua virilità: ricorre allora alla violenza fisica, e la violenza, spesso, ha la faccia della morte.
La violenza maschile sulle donne assume molteplici forme e modalità:

* VIOLENZA FISICA ** VIOLENZA SESSUALE ** VIOLENZA PSICOLOGICA ** VIOLENZA ECONOMICA ** STALKING *

La violenza più diffusa è quella che avviene all’interno delle mura domestiche.
Essa consiste in una serie continua di azioni diverse ma caratterizzate da uno scopo comune: il dominio e controllo da parte di un partner sull’altro, attraverso violenze psicologiche, fisiche, economiche, sessuali.
L’uomo padrone si sente proprietario assoluto della sua donna: è possessivo, la comanda a bacchetta, pretende da lei obbedienza cieca, la umilia se cerca di far sentire la propria voce.
Vuole che la donna sia sempre a sua disposizione; la isola, per poterla dominare meglio, le impedisce di avere una vita sociale, di parlare con le amiche, di uscire, di frequentare i parenti.
L’uomo padrone riempie la donna di sensi di colpa, accusandola per ogni sua debolezza e rimproverandole aspramente ogni suo errore, facendole credere che se lui si arrabbia è perché lei se lo merita, perché non è una brava moglie, non è una brava madre, non è capace di fare nulla.
L’uomo padrone tradisce la donna e la convince che è giusto, perché lei non è neanche una brava amante.

Femminicidio.

I numeri dei femminicidi in Italia e nel mondo.
Il 2013 è stato un anno nero per i femminicidi, con 179 donne uccise, in pratica una vittima ogni due giorni.
Rispetto alle 157 del 2012, le donne ammazzate sono aumentate del 14%.
A rilevarlo è l'Eures nel secondo rapporto sul femminicidio in Italia, che elenca le statistiche degli omicidi volontari in cui le vittime sono donne.
Aumentano quelli in ambito familiare, +16,2%, passando da 105 a 122, così come pure nei contesti di prossimità, rapporti di vicinato, amicizia o lavoro, da 14 a 22.
Il Lazio e la Campania con 20 donne uccise presentano nel 2013 il più alto numero di femminicidi tra le regioni italiane, seguite da Lombardia (19) e Puglia (15).
Ma è l'Umbria a registrare l'indice più alto (12,9 femminicidi per milione di donne residenti).
Nella graduatoria provinciale ai primi posti Roma (con 11 femminicidi nel 2013), Torino (9 vittime) e Bari (8).
A mani nude, per le percosse, strangolamento o soffocamento: così nel 2013 è morta ammazzata una donna su tre.
Collegato alla modalità di esecuzione è il movente: quello passionale ( o del possesso ), continua ad essere il più frequente. * Nel 1981 Palmina aveva 14 anni: fu bruciata viva perché non voleva prostituirsi. Nessuna condanna. * Nel 2014 Maurizio Falcioni pestò a sangue la sua fidanzatina Chiara, appena maggiorenne: 20 anni di carcere, poi ridotti a 16.In Italia poco è cambiato a tutela delle vittime:
* Picchiata per 24 anni da mio marito. Ma i giudici negano gli alimenti: Non ha mai denunciato.
(http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11/13/violenza-sulle- donne-picchiata-per-24-anni-da-mio-marito-ma-i-giudici-non-ce-colpa/2215933/)
* Chiara Insidioso: Lotta a violenza su donne solo a parole.
Dopo la sentenza il padre accusa e pubblica le foto.
(http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11/05/lotta-a-violenza-su-donne-solo-a-parole-il-jaccuse-con-foto-del-padre-di-chiara/2191435/)
* Roma, massacrò di botte la fidanzata: pena ridotta di quattro anni in appello.
Protesta dei familiari: Vergogna.
(http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11/04/roma-massacro-di-botte-la-fidanzata-pena-ridotta-di-quattro-anni-in-appello-protesta-dei-familiari-vergogna/2188021/)
statistiche

Spose bambine o prostitute bambine?

bambine Quello delle spose bambine è un problema che produce molto scalpore nel mondo occidentale, è un fenomeno che si radica nella povertà, nella discriminazione e nell’arretratezza culturale, ma che spesse volte viene associato alla religione islamica.
Bisogna incrementare l’attenzione dei governi nei paesi in cui è presente questa pratica affinché sia bandita; favorire l’avvio di indagini tempestive su ogni denuncia di violazione dei diritti umani basata sulla discriminazione; contribuire a far sì che le bambine non subiscano decisioni riguardanti il loro corpo che siano causa di violazioni dei diritti umani e vivano la propria vita senza interferenze da parte di altri.
E' una iniziativa che fa onore al genere umano quella di voler proteggere queste povere bambine: i matrimoni precoci e forzati rappresentano una violazione dei diritti umani, in particolare delle donne e delle bambine.
Ovunque NEL MONDO INTERO milioni di donne e bambine continuano a subire violenza domestica, sono ridotte in schiavitù attraverso i matrimoni forzati, vengono comprate e vendute per alimentare il mercato della prostituzione, vengono violentate ed esibite come trofei di guerra o torturate in stato di detenzione.
Queste forme di violenza sono parte di una cultura globale che nega alle donne pari opportunità e pari diritti e che tende a esercitare possesso e appropriazione del loro corpo.
Queste forme di violenza, sfortunatamente, non ci sono estranee: sono più che presenti anche nel mondo occidentale.
Quello della prostituzione minorile è un fenomeno che è in forte evoluzione.
Una prima tipologia che sta fortemente crescendo è quella delle minorenni italiane.
Il fenomeno è poco diffuso ma è in forte crescita soprattutto in due direzioni: la prima è l’addescamento e lo sfruttamento tramite internet anche di ragazze molto giovani, fra i 12 e i 14 anni; la seconda riguarda le situazioni di adolescenti implicate nel giro della prostituzione per consumi.
La crescita dei siti pedopornografici nell’anno 2009, si parla di 1000 siti commerciali nuovi e di 500 non commerciali, il 71 per cento dei quali negli Stati Uniti, pone il problema di un maggior controllo da parte delle forze di polizia.
Un secondo volto è quello delle minorenni straniere: ragazze adolescenti, arruolate, trasferite e controllate in Italia da organizzazioni criminali ma anche da singoli e da famiglie.
I Paesi da cui provengono i minori stranieri oggi prostituiti, sono soprattutto la Nigeria, la Cina, la Tailandia, la Moldavia, la Romania, la Bulgaria, l’Albania, l’Ucraina, il Brasile e l’Ecuador.
La prostituzione minorile sta proliferando anche nelle piazzuole autostradali, soprattutto dal venerdì alla domenica; stanno sempre di più crescendo come luoghi di prostituzione minorile gli appartamenti rispetto alla strada.
Cosa dire poi del turismo sessuale femminile?
Secondo l’ultimo rapporto di Ecpat Italia (organizzazione che si batte contro lo sfruttamento sessuale dei bambini) salta fuori che gli italiani sono ai primi posti come clienti di bambini fatti prostituire in Paesi del Terzo Mondo.
Nel mondo ogni anno ci sono un milione di turisti sessuali che rivolgono le loro attenzioni a minori tra i 12 e 14 anni, e a volte anche più piccoli.
Dopo l’Italia i turisti sessuali vengono da Germania, Giappone, Francia, Stati Uniti, Regno Unito e recentemente anche Cina.
I motivi che inducono un turista sessuale ad andare alla ricerca di sesso da bambini e adolescenti sono diversi: tra questi “l’anonimato e l’impunità”, ma anche la ricerca di nuove esperienze: classico di un consumismo sessuale; la discriminazione che sconfina nel razzismo; la difficoltà nello stabilire rapporti paritari con le donne.

Venduta per quattro cammelli o per un tubetto di dentifricio?

pubblicità

Camminare per le strade delle nostre città significa posare lo sguardo sulle affissioni che ne rivestono i muri: in esse, come nella maggior parte delle campagne pubblicitarie attuali, protagonista è la donna seminuda.
Corpo femminile e pubblicità è un accoppiata vincente che da sempre è stata sfruttata per reclamizzare ogni sorta di prodotto dalle pagine delle riviste agli schermi televisivi fino all’era multimediale del web.
Ma quali messaggi veicola il corpo femminile nella pubblicità?
Queste icone rosa sono soggetti o oggetti del marketing mass-mediatico?
A quale prezzo la donna occidentale ha venduto il proprio corpo?
La donna oca, bella ma stupida, o la donna seducente sono ancora degli argomenti ritenuti convincenti per attirare l’attenzione del pubblico o per invogliare l’acquisto di un determinato prodotto.
Tali pubblicità lanciano messaggi impliciti sbagliati allo spettatore, aldilà del prodotto reclamizzato.
Basta soffermarsi sul messaggio inviato dalle pubblicità dei profumi di qualsiasi marca che instaurano una correlazione tra fragranza e relazione sessuale o quelli che sponsorizzano un’auto: possedere una bella auto coincide con il possedere una bella donna, dando prestigio e status a chi possegga entrambe.
La donna è un oggetto, proprio come l’auto e, quindi, come tale può essere comprata e posseduta.
Gli stereotipi della donna oggetto non sono dei semplici clichè divertenti e su cui sorridere, perché messaggi subliminali e inconsci lanciati dai mass media sono recepiti anche dai più piccoli e dai giovani che a volte non hanno strumenti giusti per criticare e guardare il fenomeno del gender in maniere oggettiva e distaccata.
Non solo,i messaggi veicolati dai mass media che pongono la donna in stato di inferiorità o in qualità di oggetto da possedere, possono portare a perpetuare e giustificare comportamenti maschilisti: molto forte è la correlazione tra femminicidio e visione della donna come un nulla sociale.
Negare che esista ancora una visione non esattamente paritaria, negare che la donna occidentale non è venduta per un tubetto di dentifricio è negare semplicemente la realtà dei fatti.

Quattro mogli, o quattro amanti?

tradimenti In Italia il 55 per cento dei maschi tradisce la propria partner e il 45 per cento delle donne è infedele.
Secondo l’Istat, dal 1995 la crescita delle separazioni è stata costante: se nel 1995 si verificavano 158 separazioni e 80 divorzi ogni mille matrimoni, nel 2008 si è arrivati a 286 separazioni e 179 divorzi, con un incremento rispettivamente del 3,4 e del 7,3% rispetto all'anno precedente.
Sei tradimenti su 10 avvengono con i colleghi, con cui si dovrebbe pensare a tutto tranne che al sesso.
A volte queste infedeltà durano anche diversi anni, spesso a insaputa del partner.
L' ultima moda è rappresentata dalle infedeltà virtuali, quelle che avvengono tra le mura domestiche, consumate davanti al computer utilizzando chat e web cam. divorzioCome può difendersi la donna da tutto questo?
A volte, può decidere di cambiare la sua vita e dire basta: basta a una vita di compromessi e tradimenti accettati in silenzio.
Altre volte, invece, ( e rappresenta la maggioranza ), sopporta in silenzio.
Non è mai facile, per una donna, rompere un matrimonio: ancora oggi, infatti, in nome delle convenzioni sociali, si sopportano in silenzio i ripetuti tradimenti dei loro partner, accettandone ( nei casi estremi ) persino la convivenza, pur di non essere messe in secondo piano o peggio abbandonate senza il minimo supporto finanziario.

Note finali

Dunque, cari amici, vi sembra che la donna occidentale viva una condizione di assoluta parità con l'uomo o è soltanto una illusione?
Certo, in occidente ha il diritto di parola ( tralasciamo, ovviamente i vari talk show televisivi o pubblicità varie che vede la donna soltanto come un bel corpo affusolato ma muta ); può guidare finalmente un'automobile!....CHE SODDISFAZIONE, CHE VITTORIA.
Può gestire il suo corpo come le pare ( trasformandosi esattamente in ciò che per secoli ha cercato di combattere: essere l'oggetto del desiderio maschile ).
Può, dopo tante lotte, essere un muratore, un carpentiere, un soldato!
La donna occidentale può essere finalmente indipendente!!
Ma qual'è il prezzo che sta pagando per tutto questo?donne



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