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riflessioni I 9 (nove) comandamenti.

2012
23 ago





«Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti»
(Matteo 19,17).


Prima di leggere il testo dei dieci comandamenti riportati nella Sacra Bibbia, occorre precisare alcune cose molto importanti.
Dalla Bibbia, sappiamo che l'osservanza dei comandamenti di Dio è un dovere di tutti i credenti, e che tramite la loro osservanza ci si crea un tesoro nel cielo.
Questo tesoro, però, non è la vita eterna, perché essa è un DONO di Dio.
Mediante la fede, dopo essersi ravveduti, si ottengono la remissione dei peccati e la vita eterna, e mediante l'osservanza dei precetti di Dio ci si fa un tesoro nel cielo.
Per fare un esempio pratico, credendo in Cristo si viene salvati dal peccato e dall'inferno, mentre mettendo in pratica i comandamenti, donando elemosine ai poveri, aiutando le vedove e gli orfani, visitando gli ammalati ecc. ci si crea un premio in cielo che in quel giorno Dio farà conoscere a ciascuno di noi. Più abbiamo lavorato al bene del nostro prossimo e più grande sarà tale premio.
La salvezza dell'anima è PER GRAZIA, e non possiamo in alcun modo ottenerla per meriti personali o attraverso il battesimo, la preghiera, le elemosine, ecc.
I Dieci Comandamenti non sono soltanto la Legge di Dio scritta sulle Tavole della Legge consegnate a Mosè sul Monte Sinai, ma costituiscono quella guida interiore della coscienza che si trova scritta nel cuore di ogni uomo.
Questa legge è presente in tutte le più grandi religioni del mondo.
Per quanto riguarda l'Islam si può con certezza asserire che i comandamenti non si limitano soltanto a poche semplici regole di vita, ma sono stati ampliati e completati in un libro sacro che racchiude in sé 'LA GUIDA', l'ULTIMA, DEFINITIVA GUIDA per tutto il genere umano: il Corano.
In questo libro sacro l'uomo vi trova un modello da seguire poiché i suoi versetti racchiudono e spiegano ogni singolo aspetto della vita dell'uomo che vi può (applicandoli alla lettera) trovarvi soluzione a qualsiasi problema, sia materiale sia spirituale.
Ma ritorniamo al Cristianesimo...
Per vivere nell'ordine e per salvarci dobbiamo quindi osservare i dieci Comandamenti che annunciano le esigenze dell'amore di Dio e del prossimo: i primi tre si riferiscono principalmente all'amore di Dio e gli altri sette all'amore del prossimo" (CCC, 2067).
Il Concilio di Trento insegna che i dieci comandamenti obbligano i cristiani e che l'uomo è tenuto ad osservarli: essi indicano i doveri fondamentali del cristiano praticante verso Dio e verso il prossimo, i beni da attuare e i mali da evitare.

I comandamenti sono soltanto nove!

Poche persone sanno, che i Comandamenti insegnati nel "Catechismo Italiano" sono nove.
Infatti, il secondo comandamento è stato sottratto, e per far credere al popolo che sono sempre dieci, hanno diviso il decimo in due pezzi.
Nel Nuovo Catechismo in lingua Inglese i Comandamenti ci sono tutti!
E' stato sempre detto ed insegnato che vi sono Dieci Comandamenti, ma in realtà sono soltanto nove: sono dieci pezzi, o dieci numeri, ma il secondo è stato tolto e dal decimo ne hanno fatto due pezzi, per coprire il vuoto del secondo.
Così, ora il secondo è in realtà il terzo, il terzo è il quarto, e così via.
Stranamente poi, nei Dieci Comandamenti del Catechismo in lingua Inglese, ci sono tutti!
Per un più facile confronto, verrà scritto prima il testo dei Dieci (nove) comandamenti che vi sono stati insegnati, e che si trovano nel Catechismo, e poi i Dieci Comandamenti come li troviamo nella Sacra Bibbia della CEI (Conferenza Episcopale Italiana).

** Dal Catechismo di S. Pio X, per la preparazione ai sacramenti:
* Io sono il Signore Dio tuo: non avrai altro Dio fuori di me.
* Non nominare il nome di Dio invano.
* Ricordati di santificare le feste.
* Onora il padre e la madre.
* Non uccidere.
* Non commettere atti impuri.
* Non rubare.
* Non dire falsa testimonianza.
* Non desiderare la donna d'altri.
* Non desiderare la roba d'altri.

** Dalla Sacra Bibbia Esodo 20:1-17 (Italiano - CEI)
(Esodo 20:1) Dio allora pronunciò tutte queste parole:
1) (Esodo 20:2) Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù: (3) non avrai altri dei di fronte a me.
2) (Esodo 20:4) Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra.
(5) Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai.
Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, (6) ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi.
3) (Esodo 20:7) Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano.
4) (Esodo 20:8) Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: (9) sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; (10) ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. (11) Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro.
5) (Esodo 20:12) Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio.
6) (Esodo 20:13) Non uccidere.
7) (Esodo 20:14) Non commettere adulterio.
8) (Esodo 20:15) Non rubare.
9) (Esodo 20:16) Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
10) (Esodo 20:17) Non desiderare la casa del tuo prossimo. Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo.

** Che cosa accade? Ci sono due diversi Catechismi? Vi chiederete, ma per quale motivo lo hanno fatto? **
La domanda è stata posta ad alcuni sacerdoti, e ciascuno di essi ha dato delle motivazioni diverse.
Uno ha detto che il Secondo Comandamento era solo per gli Ebrei, perché si fecero un vitello d'oro per sostituirlo con il vero Dio.
Anche gli altri nove comandamenti però furono dati agli Ebrei. Perciò, se noi accettiamo i nove, dobbiamo accettare anche il secondo.
In base alla risposta espressa, viene spontanea un'altra domanda: se il secondo comandamento è stato tolto perché era solo per gli Ebrei, perché non è stato detto che ora i comandamenti non sono più dieci ma nove?
Un altro sacerdote rispose che in realtà, ci sono chi fa una divisione tra il primo e il secondo comandamento, e però uniscono il nono e il decimo, mentre altri uniscono il primo e il secondo, e separano il nono e il decimo.
Naturalmente una tale risposta è un'offesa anche al meno istruito degli esseri umani: noi non possiamo né aggiungere né togliere nulla alla Parola di Dio.
Se i comandamenti fossero rimasti tali e quali, non esisterebbero più santuari pieni di statue ed immagini sacre; non esisterebbero più le mille festività della chiesa cattolica, (Dio, infatti, non voleva che si ricordassero tutte le feste inventate dalla Chiesa cattolica Romana, ma solo il Settimo Giorno!) "Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore Dio vostro che io vi prescrivo." (Deuteronomio 4:2) "Poiché dunque non vedeste alcuna figura, quando il Signore vi parlò sull'Oreb dal fuoco, state bene in guardia per la vostra vita, perché non vi corrompiate e non vi facciate l'immagine scolpita di qualche idolo, la figura di maschio o femmina, la figura di qualunque animale, la figura di un uccello che vola nei cieli, la figura di una bestia che striscia sul suolo, la figura di un pesce che vive nelle acque sotto la terra; perché, alzando gli occhi al cielo e vedendo il sole, la luna, le stelle, tutto l'esercito del cielo, tu non sia trascinato a prostrarti davanti a quelle cose e a servirle; cose che il Signore tuo Dio ha abbandonato in sorte a tutti i popoli che sono sotto i cieli. (Deuteronomio 4:15-20) Come possiamo vedere, questo passo ci rammenta di mettere in pratica proprio il Secondo Comandamento.

CONCLUSIONI

Le differenze tra la Sacra Bibbia e il Catechismo sono di vitale importanza.
Le manomissioni delle Sacre Scritture (Sacra Bibbia), sono inammissibili da Dio.
E' come se correggessimo Dio per gli errori che Egli avrebbe commesso!

Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anatema! L'abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema!(Galati 1:8,9) Tutta la Scrittura infatti è ispirata da Dio e utile per insegnare, convincere, correggere e formare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.(Timoteo 3:16) Dichiaro a chiunque ascolta le parole profetiche di questo libro: a chi vi aggiungerà qualche cosa, Dio gli farà cadere addosso i flagelli descritti in questo libro; e chi toglierà qualche parola di questo libro profetico, Dio lo priverà dell'albero della vita e della città santa, descritti in questo libro.(Apocalisse 22:18,19) Purtroppo, secondo la "Sacra Bibbia", che é la Parola di Dio, chi si ostinerà anche soltanto a mentire, senza ravvedersi secondo il vangelo, sarà gettato nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la seconda morte (L'Inferno). (Apocalisse 21:8 , e 22:15.)comandamenti

SPIEGAZIONE DEI DIECI COMANDAMENTI

Primo comandamento
I) Il primo comandamento "Non avrai altro dio fuori di me" esige l'adorazione esclusiva dell'unico vero Dio. Sono in contrasto con esso l'ateismo, l'agnosticismo, l'indifferenza religiosa, l'idolatria, il satanismo, la superstizione. Quest'ultima assume forme diversissime: si va dall'efficacia attribuita a oggetti e immagini sacre, a formule e riti, alle osservanze dei segni di fortuna e sfortuna, agli oroscopi, allo spiritismo, alla magia vera e propria, da non confondere con l'uso onesto di eventuali energie parapsichiche. La superstizione è sempre contraria alla fede e alla sana ragione. Le vie oneste per realizzare i nostri desideri sono quelle che Dio ci ha dato: la risorsa soprannaturale della preghiera. Ricorrere alle forze occulte o pretendere di catturare automaticamente a proprio vantaggio la potenza divina significa ricadere nell'antica tentazione di essere come Dio, cedere alla sete di potere ad ogni costo, in radicale antitesi con l'umile e fiducioso abbandono del credente alla volontà del Padre.
Secondo comandamento
II) Il secondo comandamento "Non nominare il nome di Dio invano" prescrive il rispetto del nome santo di Dio. Contraddicono questo atteggiamento: la bestemmia, che è abuso della parola con un oltraggio diretto; il sacrilegio, con cui si trattano indegnamente persone, luoghi e oggetti sacri; la simonia, con cui si scambiano beni spirituali con denaro e vantaggi materiali. Il giuramento falso, che fa di Dio il garante di una menzogna; il mancato adempimento di un voto, con cui ci si è obbligati davanti a Dio a fare un'opera possibile e migliore del suo contrario; ogni discorso presuntuoso su Dio.
Terzo comandamento
III) Il terzo comandamento "Ricordati di santificare le feste" si collega alla necessità di riservare tempi ben definiti alla preghiera, per recuperare la dimensione più profonda della vita. I cristiani celebrano la domenica, giorno del Signore e della comunità, dell'eucaristia e della carità, partecipando alla Messa e osservando il riposo in un clima conviviale di amicizia e di gioia.
Quarto comandamento
IV) Il quarto comandamento "Onora tuo padre e tua madre" chiede in primo luogo di amare e onorare i genitori, ai quali dobbiamo la vita e per lo più la stessa trasmissione della fede cristiana. Implicitamente riguarda anche la relazione parentale più ampia, quella educativa e in un certo senso una corretta e rispettosa relazione sociale con le persone che, per il nostro bene, esercitano un particolare compito di guida.
Quinto comandamento
V) Il quinto comandamento "Non uccidere" prescrive con forza il rispetto della vita, che è sacra e viene da Dio: solo Dio è il Signore della vita, dal suo inizio al suo termine. Il comandamento vieta le azioni contrarie alla vita, alla salute e all'integrità, propria e altrui. Proibisce dunque il suicidio, l'omicidio, l'aborto, l'eutanasia, ogni forma di violenza che non sia per legittima difesa. Comanda di promuovere la pace e di evitare la guerra.
Sesto comandamento
VI) Il sesto comandamento "Non commettere atti impuri", afferma l'autentico valore della sessualità, tutela la fedeltà coniugale ed educa alla castità in ogni stato di vita. Proibisce di conseguenza quanto la offende e non la rispetta nel comportamento personale e di coppia: masturbazione, atti di omosessualità, fornicazione, prostituzione, stupro, incesto, contraccezione, adulterio, divorzio, libere unioni, ogni attuazione della sessualità fuori del matrimonio.
Settimo comandamento
VII) Il settimo comandamento "Non rubare" proibisce di offendere il prossimo usurpando o danneggiando i suoi beni. Prescrive l'osservanza della giustizia, esigendo che si rispettino sia l'universale destinazione dei beni sia il diritto alla proprietà privata. Promuove la solidarietà tra le persone e tra i popoli, con una speciale attenzione ai poveri, nel rispetto dell'integrità del creato.
Ottavo comandamento
VIII) L'ottavo comandamento "Non dire falsa testimonianza" chiama al servizio della verità. Proibisce, quindi, di tradirla nella relazione con gli altri, attraverso la menzogna, l'inganno, la calunnia, la maldicenza, la diffusione dell'errore, la violazione del segreto, l'uso distorto dei mezzi di comunicazione sociale. Le offese alla verità, con parole e azioni, denotano una mancanza di rettitudine morale e comportano un'infedeltà all'alleanza con Dio, che è Verità.
Nono comandamento
IX) Il nono comandamento "Non desiderare la donna d'altri" promuove la purificazione del cuore. Proibisce tutti i desideri che si riferiscono alla sessualità fuori del matrimonio. Esige la protezione del pudore, contro la tolleranza dei costumi e la pornografia.
Decimo comandamento
X) Il decimo comandamento "Non desiderare la roba d'altri" educa alla povertà del cuore e ai desideri dello Spirito. Proibisce l'invidia e la cupidigia dei beni altrui, da cui derivano furti, rapine, frodi, ingiustizie e violenze.



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